Xi Jinping alla marina cinese: siate fermi e flessibili

Xi Jinping alla marina cinese: siate fermi e flessibili

Il presidente in visita alla Flotta meridionale

Roma, 12 apr. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha ordinato oggi agli ufficiali della marina cinese di essere “fermi e flessibili” nel difendere gli interessi del paese. Inoltre ha anche sottolineato l’importanza di continuare a modernizzare l’Esercito popolare di liberazione.

Il numero uno di Pechino ha parlato durante una visita al quartier generale della Flotta meridionale della Marina dell’Esercito popolare di liberazione nella città di Zhanjiang, nell’ambito del suo giro di ispezione nella provincia meridionale di Guangdong, secondo quanto riporta il sito delle forze armate cinesi.

La Flotta medidionale, che fa capo al Comando di Teatro Meridionale dell’Esercito popolare di liberazione, è direttamente responsabile del conteso Mar cinese meridionale e svolge un ruolo di supporto nello Stretto di Taiwan.

“(Dobbiamo) insistere nell’affrontare le questioni militari da una prospettiva politica e portare avanti le vicende militari con fermezza e flessibilità, migliorare la nostra capacità di gestire problemi complicati in modo tempestivo, difendere risolutamente la nostra sovranità territoriale e gli interessi marittimi, sforzarci di proteggere l’intera stabilità periferica”, ha detto Xi, secondo l’agenzia di stampa statale Xinhua.

Il presidente, che è anche a capo della Commissione militare centrale, ha chiesto agli ufficiali di aiutare ad accelerare la trasformazione dell’Esercito popolare di liberazione in una moderna forza combattente svolgendo “vere e proprie esercitazioni orientate al combattimento” e adottando concetti innovativi di guerra moderna. Ha sottolineato l’importanza di adottare “modelli innovativi nello sviluppo di nuove forze di combattimento”, e ha esortato i militari a “risolvere i nostri difetti e debolezze e promuovere l’aggiornamento generale dei sistemi di combattimento”.

La Flotta meridionale ha notevolmente aumentato la sua presenza e il controllo sul Mar cinese meridionale, dove le rivendicazioni della Cina si sovrappongono a quelle di molte altre nazioni, negli ultimi dieci anni. Ha stabilito e ampliato diverse grandi basi navali in questo pezzo dell’Oceano Pacifico, attraverso il quale passa il 30% del commercio mondiale, e vi ha stanziato forze significative.

Questa flotta, inoltre, si trova spesso faccia a faccia con la Marina americana nella regione quando quest’ultima conduce “operazioni di libertà di navigazione” (Freedom of Navigation Operations, FONOPs) inviando navi da guerra vicino alle isole e alle barriere coralline controllate dalla Cina per sfidare le rivendicazioni di Pechino su quasi tutto il Mar cinese meridionale.

Lunedì, il cacciatorpediniere statunitense USS Milius è arrivato a meno di 12 miglia nautiche (22 km) da Mischief Reef, un’isola artificiale controllata dai cinesi nelle Isole Spratly, spingendo il Comando di teatro meridionale a inviare aerei e navi da guerra per seguire e monitorare ciò che ha descritto come un’”intrusione illegale”.

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