Voto in Giappone, per la prima volta immigrazione tema elettorale

Voto in Giappone, per la prima volta immigrazione tema elettorale

Roma, 14 lug. (askanews) – Nella campagna per le cruciali elezioni parziali per la Camera dei consiglieri – la camera alta della Dieta nipponica – per la prima volta è diventato centrale in Giappone il tema dell’immigrazione. Si tratta di un problema che è emerso con forza nell’Arcipelago, anche alla luce dell’incremento dei residenti stranieri negli ultimi anni, collegato al rapido fenomeno dell’invecchiamento e della diminuzione della popolazione nel paese asiatico.

Il 20 luglio i giapponesi sono chiamati a votare per rinnovare 125 seggi della camera alta sui 248 totali. La coalizione Partito liberaldemocratico-Komeito che sostiene il governo del primo ministro Shigeru Ishiba, che è già minoranza nella camera bassa, rischia di perdere la maggioranza anche nella camera alta, con possibili rivolgimenti nella tenuta dello stesso esecutivo.

Nella campagna elettorale, per la prima volta, la questione delle politiche nei confronti dei residenti stranieri in Giappone sono diventati centrali, in particolare sull’onda dell’ascesa aggressiva di piccoli partiti conservatori che stanno facendo campagna con toni che rasentano la xenofobia.

Il partito nazionalista minore Sanseito, in particolare, sta realizzando una campagna assordante con la richiesta di controlli più rigorosi sui residenti stranieri sotto lo slogan il “Giappone prima di tutto”. In alcuni sondaggi recenti il partito si è classificato al secondo posto per popolarità.

L’attenzione verso i residenti stranieri si è estesa oltre i social media, dove in passato hanno prevalso sentimenti di chiusura, alimentata dalla percezione che il primo ministro Ishiba e il suo Partito liberaldemocratico stiano allargando le maglie dell’immigrazione per far arrivare più stranieri in Giappone, onde ricoprire posizioni lavorative che sono lasciate vuote dal rapido invecchiamento della popolazione autoctona.

Una serie di episodi minori, compresi casi di guida pericolosa legati alle norme di conversione delle patenti e sospetti abusi di servizi pubblici da parte di un numero limitato di stranieri, ha alimentato il risentimento in una popolazione locali che ha da sempre un forte senso della legalità.

Anche il Partito liberaldemocratico di Ishiba si vanta di aver adottato un tono più intransigente rispetto alle campagne passate, impegnandosi nel suo programma elettorale a perseguire “tolleranza zero” verso gli stranieri irregolari, mentre il suo partner di coalizione Komeito ha promesso di migliorare la gestione dei permessi di soggiorno.

Il Partito democratico per il Popolo, che lo scorso anno ha quadruplicato i propri seggi alla Camera dei Rappresentanti, grazie al sostegno degli elettori più giovani, ha chiesto norme più restrittive per l’acquisto di immobili da parte di stranieri.

Il principale partito di opposizione di sinistra, il Partito democratico costituzionale, ha invece proposto una legge che favorisca una “società multiculturale di convivenza” in risposta ai cambiamenti socioeconomici indotti dalla crescente popolazione straniera.

Sanseito, invece, ha una ricetta molto aggressiva e rigida: fine dei sussidi sociali per gli stranieri, il divieto di impiegarli nel settore pubblico e la creazione di un’agenzia unica per l’immigrazione. Propugna inoltre una più severa conformità culturale da parte dei residenti stranieri. Il leader del partito Sohei Kamiya ha affermato che la globalizzazione è la “causa della povertà del Giappone”, sostenendo che gli stranieri comprano terre e azioni di società e che il numero di lavoratori stranieri è cresciuto eccessivamente a causa della carenza di manodopera.

Nonostante questa propaganda e la crescita oggettiva degli immigrati, tuttavia, i dati della polizia indicano che i casi che coinvolgono residenti stranieri sono stati in calo fino al 2022, con un lieve aumento nel 2023. La quota di stranieri sul totale degli incidenti segnalati si è mantenuta intorno al 2% nell’ultimo decennio. “Nel dibattito elettorale sulle questioni riguardanti gli stranieri è importante riconoscere che alcune affermazioni circolanti non sono basate sui fatti”, ha detto all’agenzia di stampa Kyodo Takahide Kiuchi, economista del Nomura Research Institute.

La popolazione di giapponesi è diminuita nel a ottobre 2024 di un record di 898.000 unità rispetto all’anno precedente, scendendo a 120,3 milioni. Alla fine del 2024 il numero di cittadini stranieri residenti nel Paese aveva raggiunto il record di 3,77 milioni, secondo l’Agenzia dei Servizi per l’Immigrazione.

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