
Vitale: con Agea efficienza amministrativa e tutela eccellenze
Roma, 18 giu. (askanews) – “Abbiamo aumentato il livello di consapevolezza, sia all’interno di Agea che nel mondo agricolo e a guidarci in questo nuovo corso sono l’efficienza amministrativa e la tutela delle eccellenze italiane”. Lo ha detto Fabio Vitale, direttore di Agea, in occasione della presentazione a Roma del primo rapporto annuale dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura.
“Il 2024 – ha ricordato Vitale – ha segnato un forte cambiamento in Agea e rappresenta un nuovo inizio verso un modello amministrativo trasparente che punta ai risultati”. Il cambiamento di Agea ha coinciso con un 2024 “straordinario” per il comparto agroalimentare italiano, “al primo posto per valore aggiunto in Ue, tuttavia – ha ricordato Vitale – la tensione sui costi delle materie prime e dell’energia stanno erodendo i margini. A tutto questo si aggiungono le crisi climatiche e tutto questo ha messo a dura prova la resilienza del nostro sistema, colpito anche dall’inflazione e dalle criticità geopolitiche”.
Il direttore generale di Agea ha poi ricordato che “l’entrata in vigore della nuova PAC ha richiesto ad Agea un adattamento amministrativo senza precedenti: siamo punto di riferimento per affidabilità e rapidità di risposta – ha sottolineato – con 4,2 miliardi di fondi erogati Pac, di cui 76,7 milioni erogati per i giovani agricoltori e 111 milioni per gli indigenti e abbiamo gestito oltre 400mila domande unificate”. In media, ogni dipendente ha gestito nell’anno 1.399 domande unificate.
Dai numeri del rapporto emerge che Agea nel 2024 ha assunto 70 persone (+24%) e ha integrato al suo interno 74 risorse di personale ex Sin. Ha partecipato a oltre 20 eventi nazionali e internazionali, ha gestito 40 milioni di segnalazioni attraverso la procedura Ams.
E il piano strategico 2025-27 vede Agea “candidarsi a polo di intelligenza istituzionale, capace di connettere il livello europeo con i territori rurali, di trasformare – si legge nel rapporto – dati amministrativi in conoscenza strategica e di contribuire alla costruzione di politiche agricole più mirate, eque e resilienti”.