
Vino, “Mosnel Franciacorta Brut”: nella 44esima cuvée anche l’Erbamat
Milano, 1 giu. (askanews) – In Franciacorta ci sono molti vini da raccontare e altri che, anno dopo anno, si raccontano da soli: è il caso del “Franciacorta Brut Mosnel”, primo Franciacorta della famiglia Barzanò, che dal 1979 parla di costanza, di evoluzione coerente e di grande personalità.
Questa 44esima edizione si compone di Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Nero e, per la prima volta, di una punta di Erbamat, vitigno autoctono bresciano recentemente reintrodotto nel Disciplinare e presente nel vigneto aziendale con un ettaro. “L’inserimento dell’Erbamat nella cuvée del nostro Brut, va ben oltre la sperimentazione” spiega Giulio Barzanò che, insieme con la sorella Lucia, guida questa storica realtà della Denominazione, tra le prime a credere nella viticoltura biologica. “Questa varietà nota per la sua spiccata acidità e neutralità aromatica – continua – apporta una freschezza naturale alle basi, contribuendo a rafforzare l’identità territoriale del Franciacorta e ad affrontare in modo concreto gli effetti del cambiamento climatico”.
Circa il 30% della base fermenta e matura in barrique e il tempo di affinamento sui lieviti arriva a 30 mesi, ben oltre i 18 previsti dal Disciplinare. “Il risultato è un Franciacorta di grande precisione e finezza” prosegue Barzanò, sottolineando che si tratta di “un vino che non ha bisogno di riflettori: si lascia scoprire con naturalezza, come tutto ciò che nasce con autenticità”.
“Da sempre lavoriamo per esprimere il nostro legame con il territorio – spiega – nella qualità e piacevolezza che si ritrovano nel vino”. Il parco vitato della Cantina comprende 42 ettari e anche se lo Chardonnay è il vitigno principale, da sempre il Pinot Bianco è un tratto distintivo dello stile della maison.
A fare da cornice ai racconti in bottiglia, anche per questa primavera ed estate, Mosnel rinnova il suo impegno nell’accoglienza, con un calendario di eventi che prevede degustazioni verticali, passeggiate in vigna, picnic tra i filari e nuovi format stagionali, “tutti pensati per offrire un’esperienza vera, immersiva e rispettosa del ritmo della natura”.