
Vino, Mediobanca: produttori fiduciosi +1,7% nel 2025, +2% l’export
Milano, 27 mag. (askanews) – I maggiori produttori di vino si attendono per il 2025 una crescita delle vendite complessive del +1,7%, +2% l’export. Non si arresta l’ottimismo delle bollicine (+4,4% i ricavi complessivi), soprattutto oltreconfine (+6,1% l’export), mentre i vini fermi si aspettano un +0,9% (+1,2% le esportazioni). È quanto risulta dall’indagine dell’Area studi di Mediobanca sul settore vinicolo in Italia che riguarda 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2023 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 11,7 miliardi di euro, pari al 94,9% del fatturato nazionale del settore.
A fronte di questi dati, il contesto di minore reddito disponibile, il calo atteso dei consumi di vino e una ricomposizione degli stessi indotta dal ricambio generazionale e dal diffondersi di modelli salutistici, preoccupano, rispettivamente, il 70% e 60% delle aziende. Altrettanto timore suscita l’incertezza sulle decisioni dell’Amministrazione statunitense di imporre dazi sulle importazioni di vino. Inoltre il 50% delle imprese considera una minaccia per il settore il nuovo Codice della Strada, e il 30% teme gli effetti del cambiamento climatico.
Dal report emerge inoltre che per oltre i tre quarti delle imprese del vino italiane le difficoltà della domanda possono essere superate con l’apertura a nuovi mercati, mentre nell’ambito della rimodulazione dell’offerta prevale lo sviluppo delle categorie no/low alcol (prioritario per il 50% delle aziende). Per affrontare il futuro, gli investimenti in capitale umano sono ritenuti essenziali per il 55% circa degli operatori, più di quelli tecnologici, focalizzati su IA e automazione, giudicati importanti da un terzo delle imprese.