
Vino, l’enologo Nicola Biasi presenta il “Progetto Mosella”
Milano, 27 giu. (askanews) – Dopo aver ridisegnato la geografia della viticoltura sostenibile in Italia con il progetto “Resistenti”, l’enologo friulano Nicola Biasi apre un nuovo capitolo internazionale con la nascita di “Progetto Mosella”: interpretare il vitigno simbolo della Germania, il Riesling, alla luce del cambiamento climatico, attraverso le lenti della sostenibilità e dell’innovazione.
Il cuore di questa iniziativa si trova a Briedel, nel tratto alto della Mosella, a pochi chilometri dal confine con il Belgio, dove nel 2023, assieme alla biologa Martina Casagrande, collaboratrice di lunga data nella Nicola Biasi Consulting, è stato acquisito un vigneto di 3.000 mq piantato a Kerner e Riesling. Le due varietà, vinificate separatamente, hanno dato origine a vini diversi e interessanti, ma è stato il Riesling, interpretato in stile secco, più vicino al Rheingau che al canone classico della Mosella, a diventare protagonista del progetto.
“Innovare rispettando la tradizione: è questo il principio che guida ogni nostra scelta” commenta Biasi, spiegando che “oggi anche in Mosella, grazie a rese basse e a una gestione agronomica di precisione, è possibile produrre Riesling secchi di grande equilibrio e profondità, senza ricorrere al residuo zuccherino. È la risposta concreta a una viticoltura che cambia, in un clima che cambia”.
“La vendemmia 2023 ha dato origine a un vino irripetibile, unico nella sua identità e nella sua storia” continua Biasi, aggiungendo che “è l’unica etichetta prodotta con le uve del vecchio impianto: dopo la raccolta, infatti, il vigneto è stato completamente reimpiantato e quel cru, in quella forma, non esisterà più”. Una bottiglia rara, dunque, che racconta un luogo ma anche un momento: un Riesling secco, pulito, essenziale, dal profilo più diretto, salino e verticale, in perfetto equilibrio con la visione enologica dell’enologo.
Il nuovo impianto, che darà i primi frutti nei prossimi anni, è composto per metà da Riesling e per metà da Johanniter, la varietà de “Vin de la Neu”, il vino prodotto da Biasi. “Questo abbinamento inedito apre la strada a un blend dal grande potenziale: da un lato l’eleganza minerale e la longevità del Riesling, dall’altro la sostenibilità e l’adattabilità del Johanniter, in grado di affrontare condizioni climatiche estreme con una drastica riduzione dei trattamenti in vigna” sottolinea Biasi, precisando che “‘Progetto Mosella’ non è solo un nuovo vino, è la dimostrazione concreta che anche nel cuore più classico del vino europeo è possibile fare ricerca e proporre modelli virtuosi”.