Vino, “Granit 960”: il Kerner che affina nel granito della Valle Isarco

Vino, “Granit 960”: il Kerner che affina nel granito della Valle Isarco

Bianco da fascia premium disponibile in sole 500 bottiglie numerate

Milano, 10 giu. (askanews) – Territorialità e artigianalità: sono questi i due elementi che caratterizzano il “Granit 960”, un progetto più che un vino, appena concepito dalla feconda Cantina Valle Isarco. Si tratta di un Kerner in purezza affinato in uno speciale contenitore da 960 litri (da qui il nome) e due quintali di peso, ricavato da un singolo blocco di granito di Bressanone di più di 20 tonnellate.

Un pezzo unico, un cilindro con uno spessore di otto centimetri, una vera e propria scultura realizzata in esclusiva da un’azienda locale e che oggi fa bella mostra di sé nella sala dove affinano i vini in bottiglia di questa che è la più giovane e scalpitante cooperativa vinicola dell’Alto Adige. “‘Granit 960’ presenta una visione innovativa per la viticoltura e incarna la simbiosi tra tradizione e innovazione, con l’obiettivo di evidenziare l’unicità della nostra zona di produzione” ha spiegato il Dg della Cantina, Armin Gratl, nel corso della presentazione in anteprima nazionale a Milano, sottolineando che “l’esclusività di questo progetto si riflette in ogni aspetto, dall’idea all’attuazione, fino al prodotto finale. Non è solo un’ode alla diversità minerale della nostra regione – ha concluso – ma offre anche un’esperienza gustativa senza paragoni”.

Pensato per simboleggiare la quintessenza del terroir in cui nasce, questo progetto non poteva che essere ambizioso ma allo stesso tempo si dimostra lungimirante. Innanziutto perché il Kerner è uno dei vitigni simbolo di questa regione e in particolare del territorio della Valle Isarco, e poi perché è una pianta vigorosa e che si adatta a suoli diversi soprattutto di alta montagna e dunque potrebbe essere un vitigno chiave in ottica di cambiamento climatico. Il Kerner di “Granit 960” oggi ammicca più al Riesling che alla Schiava Grossa di cui è incrocio, giocando molto più su mineralità e sapidità che sulla sua classica aromaticità, e dà l’idea che sarà il tempo e questo nuovo materiale a valorizzarlo ulteriormente donandogli maggiori spessore e rotondità, smussando l’alcol, senza togliergli la sua intrinseca freschezza. Dunque un progetto affascinante per un vino modernissimo che punta diritto al futuro.

Frutto della vendemmia 2020 delle uve dei migliori vigneti da cui nascono i Kerner della pluripremiata linea “Aristos”, questo bianco è affinato un anno in granito, un altro in acciaio e ancora 18 mesi minimo in bottiglia. Una referenza da segmento premium di cui saranno disponibili solamente 500 bottiglie per ogni annata, tutte numerate e fuori catalogo, mentre altre 500 verranno impiegate per collezioni verticali, degustazioni d’eccezione ed eventi. Debutterà sul mercato a luglio e sarà disponibile solo in un piccolo circuito di enoteche selezionate (a partire da 130 euro) e attraverso la vendita diretta, ma non nel canale della ristorazione. “Una decisione – ha precisato Gratl – che abbiamo preso per preservare la sua unicità e il carattere esclusivo ma anche perché questo vino richiede una spiegazione dettagliata prima del consumo, che non può essere sempre garantita al ristorante”.

La bottiglia è chiusa con una gommalacca personalizzata con sabbia di granito ed è custodita in un cofanetto al cui interno è stato inserito un cassettino dove è riposto un sacchetto di velluto con un pezzo del granito scartato nello scolpire il fusto in cui ha maturato il vino. In una tasca trova poi posto un libretto con la descrizione della genesi e le istruzioni per iscriversi al “Club Granit 960”, i cui membri potranno prendere parte ad eventi esclusivi.

Fondata nel 1961, Cantina Valle Isarco oggi riunisce 135 soci che coltivano 150 ettari di vigneti tra i 500 e i mille metri di altitudine in 11 Comuni tra Bolzano e Bressanone. Ogni anno produce circa 950mila bottiglie per un totale di 29 etichette, con il 98% della produzione dedicata ai vini bianchi, dove spiccano Kerner e Sylvaner.

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