Vino, da Masaf ok a “pegno rotativo” per Moscato d’Asti e Brachetto

Vino, da Masaf ok a “pegno rotativo” per Moscato d’Asti e Brachetto

Milano, 21 lug. (askanews) – Il ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste ha autorizzato l’inclusione al “pegno rotativo” dei mosti parzialmente fermentati, categoria alla quale appartengono il Moscato d’Asti e il Brachetto, due fra i vini piemontesi che hanno denunciato sofferenze di esubero. Il Masaf ha così accolto la richiesta di parere dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte.

“Il pegno rotativo è un prestito erogato dalle banche fornendo come garanzia il proprio vino in magazzino” ricorda l’assessore all’Agricoltura, Paolo Bongioanni”, aggiungendo che “in questo modo le giacenze si trasformano in liquidità immediata con cui poter pagare i propri viticoltori associati e fornitori”.

Per accedere alla misura è necessario presentare domanda sul Sian, il Sistema informativo agricolo nazionale gestito da Agea, che si occupa dell’istruttoria.

In attesa del pacchetto vino della Commissione europea, previsto per fine 2025, l’assessorato sta valutando ulteriori interventi per gestire strutturalmente gli esuberi, in accordo con Consorzi e associazioni. Tra le opzioni allo studio: il taglio dell’annata 2024 fino al 15% con vini dell’annata precedente, la riduzione del rapporto resa uva/vino già dalla vendemmia 2025, e lo stoccaggio volontario per limitare l’immissione sul mercato. Dal 2026 si valuta anche la reintroduzione della vendemmia verde e, su un orizzonte più lungo, il contenimento delle autorizzazioni a nuovi impianti o l’introduzione di espianti incentivati.

“È inaccettabile pensare a soluzioni che comportino la distruzione di un prodotto d’eccellenza come il vino piemontese, che ha conquistato la propria reputazione grazie a decenni di lavoro e investimenti” rimarca Bongioanni, concludendo che “il Piemonte ha tutta la forza e la capacità di raggiungere nuovi mercati anche liberi dall’eventuale morsa dei dazi Usa”. In quest’ottica sono già attive missioni promozionali in Cina, Giappone e nei Paesi scandinavi, e si stanno valutando nuove risorse europee del Csr da destinare alla promozione.

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