
Vino, Cantina Bozen presenta i suoi quattro “Bianchi di Altitudine”
Milano, 22 lug. (askanews) – Cantina Bozen, realtà cooperativa che conta su 224 soci viticoltori e 350 ettari di vigneto, presenta “I Bianchi di Altitudine”, il primo capitolo in quattro etichette di un percorso stilistico in cinque tappe che punta ad esprimere l’anima alpina della Cantina.
Le bottiglie sono il “Hochkofler Riesling”, coltivato tra Bolzano e la Valle Isarco a 500 metri di altitudine, il “Liebrain Silvaner”, da vigneti a 600 metri nella Valle Isarco, il “Gewurztraminer Ceslar” che nasce tra i 500 e i 700 metri sopra Bolzano, e il “Puntscheit Kerner”, le cui uve crescono in vigne piantate tra i 600 e gli 800 metri.
Il progetto si svilupperà con altri quattro approfondimenti: i rossi autoctoni in autunno, le nuove annate della linea Tal, i cosiddetti “borgognoni” in Alto Adige e i vini per i millenials.
“La nostra Cantina si fonda sul rapporto costante con i soci, custodi di masi e paesaggi – afferma l’enologo storico Stephan Filippi che accompagna passo dopo passo i soci nelle scelte agronomiche, spiegando che “attraverso questi vini raccontiamo l’identità di un territorio che sa coniugare tradizione e precisione”. A dare la rotta è il direttore Matthias Messner, che conferma l’impegno della Cantina nel posizionarsi come ambasciatrice dell’Alto Adige vitivinicolo.
Fondata nel 2001 dalla fusione tra le storiche cooperative Gries (1908) e Santa Maddalena (1930), Cantina Bozen rappresenta oggi un segmento importante del comparto cooperativo altoatesino. Dal 2018 opera nella nuova sede di via San Maurizio, alle porte di Bolzano: un modernissimo edificio ipogeo, un prisma di vetro e acciaio che richiama la forma di una foglia di vite, articolato su cinque livelli e progettato per la vinificazione per gravità. La struttura, certificata CasaClima Wine e Okoinstitut Alto Adige, unisce efficienza, sostenibilità e integrazione paesaggistica.