Vendemmia, Erste+Neue: contenti per qualità, altitudine fa la differenza
Finita raccolta nei vigneti dei soci della storica Cantina altoatesina
Milano, 17 ott. (askanews) – Un’annata complessa e piena di insidie ma con un bilancio che alla fine è più che positivo, con punte di eccellenza tra i filari posizionati alle altitudini più elevate. Si è conclusa da poco la vendemmia nelle vigne di Erste+Neue, storica realtà altoatesina con sede e vigneti nel comprensorio del Lago di Caldaro.
“Per tutti i nostri soci conferitori è stata un’annata certamente da ricordare per tanti motivi, a partire dal difficile andamento stagionale, che ha obbligato tutti a essere costantemente reattivi per poter intervenire repentinamente a eventi climatici spesso improvvisi e di grande intensità” spiega Thomas Scarizuola, alla sua prima vendemmia nel ruolo di “kellermeister” ma con una grande esperienza alle spalle vista la sua più che decennale presenza all’interno della Cantina. “Prima le piogge abbondanti cadute durante il periodo della fioritura, poi il caldo estivo, a tratti davvero asfissiante per i nostri luoghi” continua, sottolineando che “nonostante questo, grazie all’intenso lavoro messo in campo da tutti i nostri soci conferitori, siamo riusciti a proteggere i vigneti dalle malattie, in particolare dalla peronospora e a portare in Cantina uve sia quantitativamente sia qualitativamente più che soddisfacenti”.
La vendemmia è iniziata il 28 agosto con le uve a bacca bianca e si è conclusa nella seconda settimana di ottobre con la raccolta delle ultime varietà a bacca rossa. “Abbiamo iniziato la raccolta delle uve in ritardo di due settimane rispetto all’anno scorso” prosegue l’enologo di Erste+Neue, spiegando che si tratta di oscillazioni ormai diventate una prassi negli ultimi 15 anni e siamo in grado di gestirle con un lavoro puntuale e meticoloso, giorno per giorno, analizzando ogni singolo vigneto con attenzione”.
Difficile sbilanciarsi mentre i mosti stanno ancora fermentando, ma alcuni aspetti appaiono già ora chiari ed evidenti. “Siamo sicuramente contenti della qualità complessiva, in particolare di alcune varietà, come ad esempio lo Chardonnay nel caso delle uve bianche e del Lagrein, tra le varietà a bacca rossa” prosegue Scarinzuola, sottolineando che “c’è un altro aspetto che è emerso con forza quest’anno: l’altitudine fa sempre la differenza. Abbiamo la fortuna di avere a disposizione vigneti che arrivano anche a 900 metri e qui la maturazione delle uve è stata molto equilibrata e non è mai mancato lo sbalzo termico tra la notte e il giorno che, come sappiamo, è fondamentale per ottenere eleganza e profumi dotati di ottima finezza, tipica nei vini di montagna e che ben rappresentano il nostro stile”.
Erste+Neue, oggi presieduta da Christian Sinn, è nata nel 1986 dalla fusione di due Cantine sociali: Erste Kellerei, fondata nel 1900, e Neue Kellerei che iniziò il suo percorso nel 1925. Nel 2016 è confluita in un’altra, importante, realtà cooperativa: la Cantina di Caldaro (Kellerei Kaltern). I vigneti di Erste+Neue si estendono per circa 60 ettari dai pendii più bassi della Costiera della Mendola fino ad arrivare alle pendici delle Dolomiti, e grazie a queste uve produce ogni anno 400mila bottiglie di vino. Dal 2018 aderisce al protocollo di viticultura sostenibile “Fair’n green” (nato in Germania nel 2013), che investe l’intera catena del valore e della filiera, dalla salvaguardia della biodiversità alle pratiche in Cantina.