Usa-Giappone-Sudcorea stringono la cooperazione trilaterale
Contro rapporti sempre più stretti Nordcorea-Russia e Cina assertiva
Roma, 24 set. (askanews) – Stati uniti, Giappone e Corea del Sud hano concordato di istituzionalizzare la loro cooperazione trilaterale nella complessa cornice dell’Asia orientale e del Pacifico, dove i paesi alleati tra loro si scontrano con la crescente assertività cinese, le attività crescenti della Russia e la minaccia nucleare nordcoreana.
I tre ministri degli Esteri – il segretario di Stato Usa Antony Blinken, la ministra degli Esteri giapponese Yoko Kamikawa e il capo della diplomazia sudcoreana Cho Tae-yul – si sono visti a New York, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu e hanno deciso di istituire un segretariato di cooperazione trilaterale che sarà formalizzato in un incontro che dovrà avvenire prima della fine dell’anno tra i leader dei tre paesi. Cioè prima della scadenza del mandato del presidente Usa Joe Biden, ma dopo la fine del mandato del primo ministro giapponese Fumio Kishida, che chiude con questa settimana la sua esperienza di governo.
I tre ministri hanno ribadito “l’impegno condiviso nella creazione del Segretariato trilaterale Usa-Giappone-Repubblica di Corea, che sarà finalizzato dai tre leader quando si incontreranno prima della fine dell’anno”, ha affermato Matthew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato Usa, facendo riferimento alla Corea del Sud con il suo nome ufficiale di Repubblica di Corea. “Questo passo – ha proseguito – aiuterà a istituzionalizzare questa partnership cruciale per il futuro”.
Durante i colloqui,Blinken, Kamikawa e Cho hanno discusso della necessità di una stretta collaborazione per rispondere alla crescente cooperazione militare tra Pyongyang e Mosca, che, secondo loro, minaccia la stabilità in Asia nordorientale ed Europa, secondo ha comunicato Miller.
Inoltre – ha proseguito – hanno affermato la loro “forte” opposizione a qualsiasi tentativo unilaterale di cambiare lo status quo nell’Indo-Pacifico e hanno ribadito l’importanza di mantenere la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan come elemento “indispensabile” per la sicurezza e la prosperità nella comunità internazionale.
Le tre parti hanno espresso preoccupazione per la recente rivelazione da parte della Corea del Nord della struttura di arricchimento dell’uranio e per la sua crescente cooperazione militare con la Russia, ha affermato oggi il ministero degli Esteri di Seoul in un comunicato stampa. “Hanno concordato di continuare – ha proseguito – una stretta coordinazione per rafforzare gli sforzi nell’implementazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite rispondendo con fermezza a qualsiasi provocazione di Pyongyang”.
Nelle sue osservazioni di apertura, Blinken ha detto che la cooperazione trilaterale rimarrà cruciale indipendentemente dai cambiamenti di leadership negli Stati Uniti e in Giappone. “Abbiamo transizioni politiche in Giappone e negli Stati uniti, ma questa trilaterale, indipendentemente da queste transizioni, rimarrà fondamentale per il futuro di tutti e tre i nostri paesi, un futuro che stiamo lavorando per plasmare insieme”, ha detto, secondo una trascrizione rilasciata dal Dipartimento di Stato.
Il capo della diplomazia Usa ha inoltre descritto la relazione trilaterale come uno dei “segni distintivi” dell’amministrazione Biden.
Kamikawa ha sottolineato, dal canto suo, l’importanza della cooperazione trilaterale in materia di sicurezza nel contesto delle sfide di sicurezza regionali e globali. “L’ambiente di sicurezza che ci circonda sta diventando sempre più grave e l’ordine internazionale libero e aperto basato sullo stato di diritto sta affrontando sfide serie, il che rende la nostra collaborazione strategica più importante che mai”, ha affermato. “Vorremmo rafforzare ulteriormente il nostro coordinamento nell’affrontare la Corea del Nord e in un’ampia gamma di settori”.
La cooperazione tra i tre paesi è sempre più stretta anche grazie al disgelo delle relazioni tra Seoul e Tokyo, iniziato dopo l’arrivo al potere in Corea del Sud del presidente Yoon Suk Yeol e la rinuncia da parte sudcoreana a richiedere una serie di risarcimenti per le atrocità nipponiche nella seconda guerra mondiale e nel periodo coloniale.