Usa, DiGiacomo: gli italiani in Colorado hanno fatto la storia

Usa, DiGiacomo: gli italiani in Colorado hanno fatto la storia

Denver, 8 giu. (askanews) – (di Cristina Giuliano) Alisa DiGiacomo, italoamericana del Colorado di quinta generazione, è considerata vera esperta quando si parla di comunità italiana nel suo Stato: ha lasciato il segno nella documentazione storica permanente. Il suo lavoro con la comunità italiana del “Centennial State” ha documentato la loro (e nostra) epopea come mai prima.

Rimasta a lungo alla guida del team curatoriale di History Colorado – istituzione con quasi 150 anni di storia e agenzia dello Stato per la quale è Senior Curator Emeritus – DiGiacomo ha saputo negli anni dare un significato all’essere una ottima ‘coloradan’. Tali capacità erano già emerse nella prima mostra “The Italians of Denver”, da lei curata, inaugurata presso il precedente Colorado History Museum nel 2007. Ma il completamento della ricerca è soprattutto nel libro, “Italy in Colorado: Family Histories from Denver and Beyond” (320 pagine) di grande profondità storica e meticolosità unica, ricco di fonti, documenti e soprattutto capace di raccontare il percorso dei nostri emigranti, vissuto a distanza di anni, che dall’altra parte dell’Oceano costruivano a loro volta la storia.

Un viaggio su due binari: da una parte gli eventi nella nostra penisola e nel “Centennial State” (così soprannominato perché divenne stato un secolo dopo la firma della Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America); dall’altra le famiglie, raccontate attraverso un album documentatissimo, da sfogliare, con foto, locandine, patenti, biglietti, pubblicità e giornali d’epoca, dagli “Inizi 1850-1869” ai giorni nostri. “Spesso le persone rimangono sorprese da quanto si sia diffuso l’insediamento italiano nell’Ovest e da quanto tempo” – spiega la DiGiacomo ad Askanews. “Spesso si pensa a Chicago, New York, ma in realtà il Colorado, negli anni ’80 del XIX secolo, ha visto un gran numero di italiani trasferirsi nella zona. Mi limiterò a dire che intorno al 1920, un abitante del Colorado su cinque si dichiarava di origini italiane”, dice.

Askanews: Poi ci sono i giornali: grazie a voi esiste la possibilità di consultarli online ancora oggi al sito www.coloradohistoricnewspapers.org che rappresenta una risorsa unica. I Colorado Italian Newspapers includono: “Il Risveglio”, “La Stella”, “La Frusta”, “La Tromba”, “Il Corriere di Trinidad”, “La Nazione” e “America”. Perché erano così tanti e importanti?

DiGiacomo:”I giornali erano molto significativi per una serie di motivi, considerando che c’erano persone del Nord e del Sud, alfabetizzate e analfabete. Quanto ai giornali, il primo fu ‘La Stella’ fondato nel 1885. All’inizio, in lingua italiana, molto importante: un ponte sia verso l’Italia che verso l’America. C’erano notizie su ciò che accadeva in Italia, ma anche su quanto succedeva in America, in Colorado. Un canale di informazione utile per chi cercava lavoro, idee e altre opportunità. Un modo per comunicare con altre testate in Colorado, funzione davvero importante. Nel tempo ne sono usciti altri e ancora oggi è attivo un giornale italoamericano, “Andiamo!'”

Askanews: Come descrive oggi la comunità italiana in Colorado?

DiGiacomo: “Molto attiva e funzionante. La più antica Confraternita italoamericana, fondata alla fine del 1880, esiste ancora. Le organizzazioni italoamericane, le confraternite e i gruppi sociali, sono fondamentali per mantenerla attiva. L’eredità italoamericana continua attraverso il Colorado Ballet, fondato da una italoamericana intorno al 1960 (Lillian Covillo, 1921-2010, ndr). Ci sono aziende molto importanti. Italoamericani in politica. Una comunità che ha contribuito al successo e alla prosperità del Colorado odierno”.

Askanews: Posso chiederle un esempio di comunità attiva?

DiGiacomo: “Le tradizioni trapiantate. Feste celebrate regolarmente per tutta l’estate. Un modo concreto per la comunità di dimostrarsi operativa. Oltre al cibo, all’amore per la famiglia e la comunità, rispettiamo e ricordiamo tradizioni e celebrazioni”.

Askanews: Esiste una Santa molto importante, non solo per il Colorado, ma anche per chi è emigrato. Con l’elezione del nuovo Papa americano, Leone XIV, quale é il vero significato di Madre Cabrini, per lei come italiana in Colorado e come italoamericana?

DiGiacomo: “Madre Cabrini, Santa Cabrini, la prima santa canonizzata in America, è significativa per il Colorado. Prima di parlare del nostro Stato però, va detto che Santa Cabrini ha avuto un impatto mondiale incredibile. Una delle prime donne nella Chiesa cattolica riuscita a fondare un proprio ordine. Questo dimostra quanto fosse difficile farlo in quel periodo. La sua attenzione è sempre stata rivolta alla cura per i più bisognosi. Non a caso è la santa patrona degli immigrati. Significativa per il Colorado la scelta di venire qui: la situazione nel 1904 per gli immigrati italiani era disastrosa. Moltissimi soffrivano, oltre alla difficoltà della lingua, le difficili condizioni di vita e di lavoro. Le madri che cercavano di prendersi cura dei propri figli. Molte delle nostre confraternite erano società di mutuo soccorso. Se moriva il marito, non c’era nulla che potesse aiutare una vedova. Madre Cabrini venne qui perché occorreva anche una scuola. La prima cosa che fece, fu fondarne una in Colorado. Poi un orfanotrofio, più avanti comprò un terreno, dove oggi sorge il Santuario di Cabrini. Uno dei tre in America”. Askanews: Parliamo più in generale dell’importanza degli italiani in Colorado. Il suo libro fa emergere la storia delle famiglie. Quale eredità sentite di rappresentare?

DiGiacomo: “Questo ci riporta a ciò di cui abbiamo parlato. L’idea del contributo e di ciò che hanno fatto per lo Stato. Negli anni ’80 dell’Ottocento ci fu la grande ondata migratoria degli italiani. Nel 1920, un abitante del Colorado su cinque, dichiarava di avere origini italiane. Oggi, la percentuale è vicina al 5%, che resta ancora un’eredità a vari livelli. Nelle ferrovie, edilizia, estrazione mineraria e agricoltura. Nelle arti, inclusa l’architettura. Oltre al cibo, sempre attuale. Tutto questo è legato allo sviluppo dello stato. Non c’è bisogno di essere italoamericani per apprezzare il contributo degli italiani allo sviluppo del nostro Stato. Queste sono cose che sentiamo ancora oggi come un’eredità”.

Si ringrazia per il supporto Brand USA (www.visittheusa.com) e Visit Denver (www.visitdenver.com).

Ascolta la
Diretta
Ascolta la
Diretta
Messaggia con la
Radio in diretta