Una “talpa” al Museo della Scienza e Tecnologia di Milano

Una “talpa” al Museo della Scienza e Tecnologia di Milano

Esposta la testa fresante usata per scavare la Metro M4

Milano, 31 ott. (askanews) – Nella notte tra lunedì 30 e martedì 31 ottobre 2023, al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci si Milano è arrivata la “testa” di una delle sei frese scavatrici utilizzate da Webuild per la realizzazione della metropolitana M4, La Blu del capoluogo lombardo.

La testa fresante della TBM (Tunnel boring machine, chiamata più amichevolmente talpa meccanica), dopo essere stata esposta davanti alla Triennale in occasione della mostra “Costruire il futuro. Infrastrutture e benefici per persone e territori” dedicata alle infrastrutture e promossa da Webuild, si è rimessa in marcia verso quella che, al momento, sarà la sua nuova dimora.

Il Museo è stato infatti identificato proprio per il suo forte legame con il mondo dello sviluppo tecnologico e industriale, facendosi testimone di storie di persone, invenzioni, ricerche, scoperte e realtà d’impresa che hanno contribuito a trasformare la società negli ultimi due secoli, con particolare riferimento all’Italia. La testa della TBM entra quindi a far parte delle sue collezioni in quanto simbolo del progresso nel settore dei trasporti e dell’innovazione che sta trasformando il concetto di mobilità nelle città italiane: la metropolitana è uno dei sistemi di mobilità più ingegnosi ed efficaci per riuscire a oltrepassare il traffico.

Lunedì 30 ottobre, nel cuore della notte, la testa della TBM, che ha un diametro di 6,7 metri e pesa 58 tonnellate, si è messa in marcia, grazie ad un trasporto eccezionale, per attraversare la città di Milano e raggiungere il Museo. Il convoglio è partito da Viale Alemagna e, percorrendo viale di Porta Vercellina, ha proseguito verso viale Papiniano, per poi arrivare in Via Olona all’alba di martedì 31 ottobre da dove è entrata tramite una gru che l’ha calata fin dentro il cortile del Museo. Da lì è stata, infine, posizionata nei giardini accanto al Padiglione Ferroviario su un apposito basamento in calcestruzzo su cui è stata appoggiata la struttura in acciaio che la sostiene.

Per permettere il transito della talpa e del suo convoglio largo 6 metri e alto oltre 4 metri, è stato necessario chiudere al traffico le strade a mano a mano che il convoglio avanzava lungo il percorso, scortato dalla polizia municipale, sollevare le linee aeree dell’elettricità e rimuovere pali segnaletici e semafori, ripristinati immediatamente dopo il termine delle operazioni di manovra.

La TBM arrivata al Museo ha scavato per oltre 4 km dei 15 totali che costituiranno il totale della linea Blu, in particolare nel tratto che da San Cristoforo arriva a Coni Zugna, passando proprio vicino al Museo. Per realizzare le gallerie nelle due direzioni, sono state impiegate 6 frese straordinariamente grandi: alte almeno 6,7 metri, lunghe più di 110 metri (quasi 3 volte il sottomarino Enrico Toti) e pesanti quasi 6.000 tonnellate (circa 20 volte il sottomarino).

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