
Una roadmap per porre fine all’import di energia russa nell’Ue
Bruxelles, 5 mag. (askanews) – La Commissione europea presenterà domani a Strasburgo una “roadmap” per l’eliminazione graduale, il più presto possibile, di tutte le importazioni dalla Russia di energia, e in particolare di gas (anche liquefatto) e petrolio. Il piano, ha annunciato oggi a Bruxelles il portavoce della Commissione Stefan de Keersmaecker, sarà approvato nel primo pomeriggio dalla riunione del collegio dei commissari, e presentato poi in conferenza stampa alle 15.30 dal commissario all’Energia Dan Jorgensen.
Tre mesi dopo l’invasione russa all’Ucraina, iniziata nel febbraio 2022, la Commissione europea aveva già presentato un piano (RePowerEU) per ridurre la forte dipendenza energetica dell’Ue dalla Russia, con risultati notevoli (forti riduzioni nelle importazioni) soprattutto nel 2022 e nel 2023. Nel 2024, tuttavia, le importazioni di gas dalla Russia sono di nuovo aumentate.
La “roadmap” che sarà approvata domani dovrebbe prevedere la cessazione totale di tutte le importazioni di energia russa entro il 2027, e la loro sostituzione con prodotti energetici di altra provenienza (il particolare è previsto un ulteriore aumento dell’approvvigionamento di gas naturale liquefatto americano), oppure con energia prodotta da fonti rinnovabili.
Nel 2021, il gas russo inportato dall’Ue ammontava al 45% del totale, ovvero 150,2 miliardi di metri cubi (bcm) rispetto ai complessivi 234,3 bcm importati. Il gas russo arrivato via gasdotti era il 51% del totale importato (136 bcm su 266,4 bcm), mentre il gas naturale liquefatto (Gnl) era il 20% (13,9 su 67,9 bcm). Nel 2022 e 2023, l’Ue è riuscita a ridurre il gas russo importato rispettivamente al 24 e al 15 per cento del totale, ma nel 2024 le importazioni dalla Russia sono aumentate nuovamente arrivando al 19% del totale. Dell’inversione del trend è responsabile soprattutto il Gnl, che è tornato nel 2024 alla stessa percentuale del 2021, il 20%, ma con un notevole aumento quantitativo (20 bcm rispetto ai 13,5 bcm del 2021), dopo aver registrato una riduzione, al 15%, sia nel 2022 che nel 2023, rispettivamente con 18,2 e 17,8 bcm.
Nel 2024 sono risalite anche, al 18% (31,6 bcm), le importazioni di gas russo via gasdotti, che erano precipitate dal 51% del 2021 al 28% nel 2022 (60,6 bcm), e poi al 15% nel 2023 (25,1 bcm).