‘Un attimo di vita’, una silloge che affronta il dolore dei malati di cancro e dei loro famigliari

‘Un attimo di vita’, una silloge che affronta il dolore dei malati di cancro e dei loro famigliari

Il libro di Sabrina Morelli candidato al concorso Strega Poesia 2023. Edito da Pan di Lettere

Roma, 14 apr. (askanews) – Una silloge per condividere il dolore e la sofferenza di una malattia così devastante. Un attimo di vita è la raccolta di versi e riflessioni con cui la scrittrice Sabrina Morelli, partecipa alla prima edizione del Premio Strega Poesia 2023: “Dopo la morte di mio padre, di mio suocero e di mio marito -spiega la Morelli- ho iniziato a raccogliere pensieri e riflessioni che mi servivano per attenuare la turbolenza che stavo attraversando. Poi, ho pensato che farlo sarebbe servito non solo a me, ma a tutti quelli che vivono situazioni simili alla mia. A chi è colpito dal cancro, ma anche ai familiari che devono sopportare, in silenzio, una quotidianità stravolta. Vivere dentro il dramma che il destino riserva loro e farlo dando attenzioni massime a chi quel peso poi lo porta concretamente”.

Il libro è stato candidato insieme alle altre 135 opere ammesse alla prima edizione del Premio Strega Poesia 2023 che nasce con il proposito di dare visibilità alle diverse esperienze di scrittura poetica, segnalando la produzione italiana di più alta qualità letteraria e significato nel mondo contemporaneo: “Sono orgogliosa di questa candidatura-dice la Morelli-e, siccome penso che il mio lavoro debba essere di aiuto anche ad altre persone che si trovano a convivere con lo spettro di questa patologia, ho deciso di devolvere il 70% dei diritti d’autore che ne deriveranno alla Fondazione Bambino Gesù di Roma Fondazione Onlus per la realizzazione del centro dedicato alle Cure Palliative Pediatriche. Il Centro sorgerà nella struttura di Palidoro, alle porte della Capitale. Un atto che sento dal profondo del mio cuore”.

Un gesto di generosità che, del resto è in sintonia con l’ispirazione che ha portato l’autrice al componimento di versi struggenti ma ricchi di sentimenti e di un amore profondo: “Ho visto la morte e la malattia -afferma ancora la Morelli- attraverso gli occhi e i volti dei miei familiari che non ci sono più, ma ho visto soprattutto occhi di bimbi che avrebbero voluto più tempo, ho sentito il dolore di mamme che avrebbero voluto un miracolo e, in tutto questo, ho sentito un urlo nell’anima che, come un’esortazione morale, mi ha spronato a ricominciare, a sperare senza mai rinunciare a credere. La cosa più importante che ho compreso è che non bisogna mai arrendersi ed è altrettanto inutile inveire contro la sorte. Io non l’ho fatto e spero che le mie poesie e le mie riflessioni possano aiutare tante altre persone ad avere la mia stessa reazione”.

Una reazione che può avere solo una motivazione: “Mai abbandonare coloro che amiamo – afferma la Morelli – lasciamo che sia il nostro volto e il nostro abbraccio il loro ultimo ricordo in questa vita. Ho scritto questa silloge dedicata alla sofferenza dei nostri cari, perché la condivisione del dolore è un sostegno in più a chi non crede ci sia un altro domani, invece un altro domani deve esserci. Ed è questo il motivo per il quale ho deciso di sostenere il Bambino Gesù per la realizzazione di un Centro per le Cure Palliative Pediatriche. Desidero, a tal proposito, ringraziare il dottor Michele Salata e la dottoressa Silvia Crotali che mi hanno dato la possibilità di aderire a questa importante iniziativa e l’attore e speaker radiofonico Claudio Germanò che sarà voce narrante della mia poetica raccolta in questa Silloge. Spero che la mia esperienza sia un raggio di luce per chi è costretto a vivere un periodo nero. Luce che vuol dire vita. Che vuol dire amore”.

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