Ue, da accordi libero scambio impatto su settori come carne, riso

Ue, da accordi libero scambio impatto su settori come carne, riso

Risultati studio Ue pubblicati oggi su accordi libero scambio

Roma, 22 feb. (askanews) – Nonostante gli accordi di libero scambio aprano nuove opportunità commerciali per gli esportatori agroalimentari europei, è anche vero che si prevede che alcuni settori sensibili, in particolare la carne bovina, la carne ovina, il pollame, il riso e lo zucchero, dovranno affrontare una maggiore concorrenza da parte dei dieci partner citati nello studio. Lo si legge nello studio condotto dal Centro comune di ricerca della Commissione e pubblicato oggi che valuta il potenziale impatto di dieci accordi di libero scambio recentemente conclusi o attualmente in fase di negoziazione.

Per la prima volta, lo studio della Commissione esamina anche l’impatto sull’agricoltura dell’UE degli accordi commerciali recentemente conclusi dal Regno Unito con Australia, Nuova Zelanda e i paesi membri dell’Accordo globale e progressivo di partenariato transpacifico (CPTPP). Lo studio mostra che questi partner commerciali prenderanno alcune quote dei produttori europei nel mercato del Regno Unito. L’impatto risultante sarebbe limitato e si prevede che l’UE rimarrà tra i principali fornitori del Regno Unito.

Tuttavia, si prevedono alcuni impatti per settori quali la carne bovina, il vino e altre bevande (e tabacco), gli alimenti trasformati, i latticini e la carne ovina. “Tuttavia – si legge nello studio – l’impatto complessivamente positivo dei dieci accordi commerciali che potrebbero entrare in vigore compenserebbe le perdite di mercato derivanti dall’agenda commerciale del Regno Unito. Ciò dimostra l’importanza di diversificare sia i mercati di esportazione che le fonti di importazione”.

Lo studio pubblicato oggi è il secondo aggiornamento dello studio iniziale del 2016 sull’impatto economico cumulativo dei prossimi accordi commerciali sull’agricoltura dell’UE. Il primo aggiornamento è stato pubblicato nel 2021. Lo studio mira a fornire preziosi spunti a policy maker e negoziatori sul legame tra l’agenda commerciale dell’UE e l’agricoltura dell’UE, valutando due diversi scenari a seconda dell’entità degli sforzi di liberalizzazione e non sostituisce le valutazioni d’impatto più ampie e dettagliate effettuate per ogni singolo negoziato di accordi commerciali.

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