Ucraina, a Tirana vertice ‘volenterosi’ con Trump ma senza Meloni

Ucraina, a Tirana vertice ‘volenterosi’ con Trump ma senza Meloni

Tirana, 16 mag. (askanews) – La sesta riunione della Comunità politica europea poteva rappresentare per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni l’opportunità per ricucire col gruppo dei Paesi ‘Volenterosi’ per l’Ucraina, dopo le polemiche legate alla sua mancata partecipazione di persona (era solo in videocollegamento) al vertice di sabato scorso a Kiev. Quella di Tirana invece, è invece diventata occasione – dopo un primo, promettente scambio di vedute con Starmer, Tusk, Zelensky e Von der Leyen – di ulteriori frizioni.

“La ferita che la guerra di aggressione russa contro l’Ucraina ha inflitto al sistema internazionale basato sulle regole continua a produrre effetti destabilizzanti”. Per questo, “bisogna insistere con determinazione per raggiungere finalmente un cessate il fuoco incondizionato e un vero accordo di pace”, nonostante ieri “il mondo abbia potuto vedere chi era veramente disposto a sedersi al tavolo delle trattative e chi no”, aveva detto Meloni nel suo intervento al summit, ribadendo con forza le accuse alla Russia e il sostegno incondizionato a Kiev. Una posizione perfettamente in sintonia con la stragrande maggioranza dei Paesi che sostengono l’Ucraina. Tuttavia, su come convincere Mosca ad accettare quantomeno un cessate il fuoco, la premier è apparsa immediatamente essere un passo indietro, come in ritardo, quando si è saputo che i leader dei Paesi ‘Volenterosi (Francia, Regno Unito, Polonia) – notizia fatta filtrare dall’Eliseo – si erano riuniti senza di lei a margine della Cpe per parlare, presente Zelensky, addirittura col presidente Usa Donald Trump in videocollegamento.

Tanto che dall’Italia il leader del M5s Giuseppe Conte ne aveva approfittato immediatamente per sottolineare che “per l’ennesima volta in questi giorni decisivi, mentre i leader dei Paesi europei e Zelensky si confrontano con Trump sulla guerra in Ucraina, l’Italia non c’è”. “A Tirana – aveva rincarato la dose Angelo Bonelli, di Avs – Meloni è stata esclusa ancora una volta, fa la comparsa mentre l’Italia viene tenuta fuori dalle decisioni che contano”. “Giorgia Meloni ovvero l’Influencer ininfluente. Che umiliazione per l’Italia”, ha scritto su X il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

E mentre la notizia del vertice tra i ‘Volenterosi’, Zelensky e Trump apriva la maggior parte dei siti di informazione italiani – che insistevano sulla mancata partecipazione della premier -, Meloni, impegnata nel frattempo in un bilaterale col padrone di casa Edi Rama, ha intuito che non poteva lasciare all’opposizione un’occasione per attaccarla.

“Rispetto a questo dibattito sulla mancata presenza italiana nelle riunioni tra Gran Bretagna, Francia, Polonia, Germania e Ucraina, io devo ribadire una cosa che ho già spiegato diverse volte: cioè che l’Italia ha da tempo dichiarato di non essere disponibile a mandare truppe in Ucraina – ha sottolineato Meloni dop aver convocato un brevissimo punto stampa nel bel mezzo di Piazza Scanderbeg -. Non avrebbe senso per noi – ha spiegato la premier – partecipare a dei formati che hanno degli obiettivi sui quali non abbiamo dichiarato la nostra disponibilità. Credo che sia un fatto di chiarezza e di coerenza e a chi si lamenta” di questo, “l’opposizione per esempio, chiedo la stessa chiarezza e la stessa coerenza. Cioè: ci si chiede di partecipare a questi formati perché dovremmo mandare le truppe in Ucraina o ci si chiede di partecipare a questi formati per fare una foto e poi dire di no? Perché in queste cose bisogna essere seri, e io sono una persona seria”.

Una linea che, oltre ad evidenziare le contraddizioni delle opposizioni sul tema del sostegno all’Ucraina, ha il vantaggio di cementare la maggioranza di governo, con la Lega contrarissima a interventi diretti dei nostri militari sullo scenario ucraino. E infatti il leader leghista Salvini ha immediatamente dettato: “No all’invio di anche un solo militare italiano in Ucraina. Il governo è compatto, chiaro, coerente. Non cambieremo idea”.

Peccato che, secondo il presidente francese Emmanuel Macron, nella riunione dei ‘Volenterosi’ non si sia parlato di inviare truppe. “Credo che ci sia un errore di interpretazione, la discussione che abbiamo avuto era per ottenere un cessate il fuoco in Ucraina, non c’è stata una discussione sull’invio di truppe né” sabato scorso a Kiev “né oggi”, ha detto Macron in conferenza stampa a Tirana rispondendo a una domanda sulle parole di Meloni. “Abbiamo discusso di pace e garanzie sicurezza. Guardiamoci dal divulgare false informazioni, ce ne sono a sufficienza di quelle russe”, ha sottolineato il presidente francese.

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