Tumori, Ieo: servono potenti database per archiviare i dati

Tumori, Ieo: servono potenti database per archiviare i dati

Orecchia: “Per medicina di precisione vanno riorganizzati i sistemi”

Cernobbio, 9 feb. (askanews) – Applicare la medicina di precisione, la forma più avanzata di cura personalizzata, ai pazienti oncologici significa sottoporli ad una serie di analisi, anche genetiche, ma soprattutto archiviare elettronicamente i dati raccolti in un potente database, per condividerli e renderli consultabili sia per la clinica che per la ricerca, o in maniera ancora più specifica per lo studio di nuovi farmaci”. Lo ha sottolineato Roberto Orecchia, direttore Scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, intervenendo dal palco della “Winter School 2024” promossa da Motore Sanità a Cernobbio.

“Questo pone un problema di riorganizzazione dei sistemi sanitari e in particolare degli ospedali, dove oggi in alcuni casi si cura ancora consultando i protocolli. Occorrono inoltre investimenti in digitalizzazione, data science e tecnologie di sequenziamento del genoma”, ha agginto Orecchia, ricordando che allo Ieo è stata creata la Clinical Data Platform, un contenitore cloud che raccoglie tutti i dati e le informazioni di salute che riguardano il paziente, con l’obiettivo di creare un’identità digitale, un avatar sanitario, formato da tutto ciò che serve per curare al meglio quella persona.

“Per sfruttare l’enorme potenziale di questo approccio occorrono soluzioni organizzative specifiche come i Molecular Tumor Board – ha spiegato ancora Orecchia -: riunioni multidisciplinari in cui si discutono i casi dei pazienti oncologici sulla base dei dati molecolari e clinici condivisi sulla piattaforma Cloud. Nei suoi primi tre anni di attività, il Molecular Tumor Board Ieo ha discusso i casi di più di 250 pazienti. L’analisi dei casi, pubblicata sull’European Journal of Cancer, ha dimostrato che chi riceve terapie personalizzate ha un beneficio clinico rilevante sia in termini di sopravvivenza globale che di sopravvivenza libera da progressione”.

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