Tecnologie agritech leva strategica per contrasto siccità

Tecnologie agritech leva strategica per contrasto siccità

Roma, 17 giu. (askanews) – Le tecnologie agritech rappresentano una leva strategica per contrastare il fenomeno della desertificazione e della siccità, cocontribuendo a costruire un futuro agricolo più resiliente e sostenibile. Lo spiega Roberto Mancini, amministratore delegato di Diagram Group, il primo polo agritech italiano ed europeo attivo nella fornitura di servizi di agricoltura di precisione, soluzioni tecnologiche e applicazioni software professionali per il settore agricolo, in occasione della Giornata Mondiale per la Lotta alla Desertificazione e alla Siccità,

La desertificazione è un fenomeno che ogni anno fa perdere un’area di terreno fertile pari alle dimensioni dell’Egitto, quasi 24 miliardi di tonnellate di terra fertile e 15 miliardi di alberi. Sono circa 1,5 miliardi le persone che dipendono da terreni a rischio desertificazione, e la siccità colpisce 55 milioni di persone ogni anno, con una previsione che entro il 2050 potrebbe interessare fino a tre quarti della popolazione mondiale. Questo degrado accelera la perdita di biodiversità, aumenta il rischio di migrazioni forzate e crea instabilità economica e sociale a livello globale.

In Italia secondo i dati, la situazione è particolarmente critica in Sardegna, dove il 52% del territorio è a rischio desertificazione, con l’11% già colpito in modo significativo. Altre regioni vulnerabili includono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia. Il fenomeno è aggravato dall’aumento delle temperature, dalla riduzione delle precipitazioni e dall’intensificazione di eventi climatici estremi come siccità e ondate di calore. A livello nazionale, il consumo di suolo continua a crescere: solo nel 2022 sono stati persi circa 77 km² di superfici naturali, pari a 2,4 metri quadrati al secondo.

La desertificazione comporta gravi conseguenze ambientali, tra cui la perdita di biodiversità, la diminuzione della fertilità dei terreni e la riduzione della capacità di assorbire carbonio, con impatti diretti sulla sicurezza alimentare, idrica ed economica del Paese. L’agritech, intersezione tra agricoltura e tecnologia, entra in gioco con un potenziale trasformativo che si basa su sensoristica avanzata e intelligenza artificiale, robotica e agricoltura di precisione.

“Sensori posizionati sul campo e telecamere multispettrali, installate anche sui droni – sottolinea Mancini – permettono di monitorare con precisione lo stato di salute delle colture e il livello di umidità del suolo. Questi dati, analizzati da algoritmi di intelligenza artificiale consentono agli agricoltori di somministrare acqua e nutrienti in modo mirato, solo dove e quando effettivamente necessario riducendo drasticamente gli sprechi”. La ricerca e lo sviluppo in ambito biotecnologico stanno aprendo nuove frontiere nella selezione di varietà colturali più resilienti. Ad esempio, l’impiego di sistemi satellitari e piattaforme avanzate di analisi dati consente di monitorare in tempo reale lo stato del suolo e i livelli di siccità su larga scala.

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