Spreco alimentare, tra Paesi G7 Francia e Spagna investono di più
Studio in vista del G7 agricoltura a Siracusa
Roma, 16 set. (askanews) – Francia e la Spagna sono tra i Paesi che hanno messo in campo gli investimenti più importanti contro lo spreco alimentare dal punto di vista delle iniziative pubbliche. E’ quanto emerso dal rapporto internazionale Waste Watcher 2024, “Lo spreco alimentare nei Paesi del G7: dall’analisi all’azione”, curata dall’Osservatorio Waste Watcher International-Campagna Spreco Zero, dall’Università di Bologna assieme a IPSOS presentato oggi a Roma.
In vista del prossimo G7 Agricoltura che si terrà a Siracusa dal 26 al 28 settembre, lo studio sviluppa un focus sui Paesi membri, soprattutto nell’ottica di comparare le buone pratiche e condividere esperienze reciproche per la prevenzione dello spreco alimentare.
Negli Stati Uniti la scarsa fiducia nella situazione economica del Paese ha indotto i consumatori a prestare maggiore attenzione ai costi connessi allo spreco alimentare e di conseguenza a mettere in campo azioni individuali di contrasto allo spreco. L’82% degli americani dichiara di tenere la dispensa, il frigorifero e il freezer ben organizzati. Altro ‘rimedio’: l’82% sottolinea di fare la lista della spesa.
In Giappone lo spreco di frutta e verdura è particolarmente basso soprattutto a causa del costo eccezionalmente elevato. In questo paese si coltivano soltanto frutta e verdura di alta qualità anche perché questi prodotti sono ancora considerati beni di lusso da regalare durante ricorrenze speciali.
La Francia ha mostrato uno dei miglioramenti più significativi nella riduzione dell’ammontare di spreco alimentare tra i Paesi oggetto di rilevazione (-32%) portando il suo spreco pro-capite sotto quello italiano (459,9 g contro 469,4 g nel 2023). Dal punto di vista delle iniziative private le rilevazioni mostrano particolare attenzione a consumare tutto il cibo cucinato, anche quando è troppo (87%) e a mangiare tutti gli avanzi (88%). Dal punto di vista delle iniziative pubbliche la Francia e la Spagna sono tra i Paesi che hanno messo in campo gli investimenti più importanti. Un esempio è la legge Garot del 2016 che ha vietato ai supermercati di distruggere il cibo invenduto, aumentando significativamente le donazioni alimentari con una conseguente riduzione dello spreco.