
Si chiude la prima edizione de “I Dialoghi di Pollenzo”
Milano, 22 mag. (askanews) – Nel giorno in cui il mondo celebra la Giornata Mondiale della Biodiversità, Pollenzo ha dato vita alla prima edizione de “I Dialoghi di Pollenzo”, una nuova piattaforma culturale e scientifica ideata dall’Università di Scienze Gastronomiche insieme alla Fondazione Patto con il Mare per la Terra. Un evento che intende affermarsi come appuntamento annuale, punto di incontro tra saperi umanistici, scientifici, istituzionali, imprenditoriali.
Ad aprire i lavori è stato il Rettore Nicola Perullo, che ha evidenziato come l’università debba essere “luogo di relazioni e rigenerazione, dove si riflette insieme a partire dai processi del cibo, per pensare una visione ecologica della conoscenza e della società”. Perullo ha ribadito l’importanza di tenere viva la tensione etica e politica dell’accademia: “La biodiversità non è solo un concetto biologico, è un principio politico e pedagogico”.
Carlo Petrini, presidente dell’ateneo, ha offerto una riflessione critica sullo scenario attuale: “La narrazione dominante continua a presentare la sostenibilità come un ostacolo all’economia. Ma non è più tempo di compromessi: o rigeneriamo il nostro rapporto con l’ambiente, o la crisi diventerà irreversibile. Dobbiamo formare studenti che diventino attivatori di questo cambiamento”.
Roberto Danovaro, presidente della Fondazione Patto con il Mare per la Terra, ha posto l’accento sulla concretezza economica e strategica della biodiversità: “Restaurare gli ecosistemi è una delle azioni più remunerative che possiamo intraprendere. Per ogni euro investito, il ritorno può arrivare fino a quaranta. Ma serve un cambio di paradigma. Le aziende lo stanno capendo: dal carbon offset stiamo passando al biodiversity offset”.
A portare la voce delle istituzioni europee è stato l’europarlamentare Dario Nardella, membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale: “Pollenzo rappresenta un nuovo umanesimo, dove l’uomo fa un passo di lato per mettere al centro la terra. L’ecologia integrale è il cuore di una visione politica e culturale nuova. Il Green Deal e il regolamento sul ripristino della natura sono strumenti fondamentali, ma ancora ostaggio di scontri ideologici. Dobbiamo superare questa polarizzazione e lavorare su valori comuni”. Nardella ha inoltre sottolineato il ruolo strategico dell’agricoltura per la biodiversità e la necessità di rinnovare profondamente il settore: “Non c’è tutela della natura senza il ruolo attivo dell’uomo. L’agricoltura, se innovata e resa attrattiva per i giovani, può diventare leva di sostenibilità. L’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie sono alleate, se ben regolate. L’agricoltore del futuro potrebbe essere un perito informatico o uno scienziato”. Nel chiudere il suo intervento, Nardella ha lanciato un appello a partire dalla quotidianità: “Cominciamo dalle mense scolastiche: ogni giorno, in Europa, milioni di pasti rappresentano l’unico pasto completo per molti bambini. È lì che possiamo insegnare concretamente”.