Salute: sesso, dopo il tumore 1 donna su 2 prova dolore

Salute: sesso, dopo il tumore 1 donna su 2 prova dolore

Primi risultati dello Sportello di ascolto Sex and the Cancer

Roma, 26 ott. (askanews) – Difficoltà e dolore durante i rapporti sessuali nel 57% dei casi; calo del desiderio per il 25%. Il restante 12% si divide equamente in cistiti ricorrenti, secchezza vaginale e problemi psicologici come tristezza immotivata e insonnia. Sono i primi risultati dello Sportello di Ascolto Sex and The Cancer per l’orientamento psicologico e medico dedicato al tema della sessualità dopo il cancro e per pazienti che effettuano un trattamento oncologico o lo hanno abbandonato, nato da un’idea di Amalia Vetromile, ex paziente oncologica e ora Presidente dell’Associazione Mamanonmama Aps. I risultati, lanciati in occasione del 4° Convegno Nazionale di Sex and the Cancer, riguardano 1.400 donne sopravvissute al tumore, hanno tra i 45 e i 55 anni e vengono da ogni parte d’Italia. «In Italia, le persone che vivono dopo una diagnosi di tumore sono circa 3,6 milioni, di queste più di 1,9 milioni sono donne – commenta Vetromile -. Molte delle cure che le donne devono affrontare hanno conseguenze, dalle patologie urogenitali alla menopausa precoce, che si ripercuotono sulla sfera della salute riproduttiva e sessuale, spesso taciute per pudore o scarsa consapevolezza». «Le terapie oncologiche che vanno dalla terapia chirurgica alle chemioterapie o radioterapie sono prevalentemente orientate a ridurre il tumore al massimo. Queste, naturalmente, hanno effetti collaterali sull’organismo. È importante che il medico sia attento a cogliere prematuramente i segnali che arrivano dalle donne e a stimolare un dialogo medico-paziente su questi temi», spiega l’oncologa Alessandra Fabi, responsabile di Medicina di Precisione in senologia del Policlinico Gemelli di Roma.

«Per quanto riguarda la mia branca, la ginecologia – aggiunge Donatella Caserta, ordinario di ginecologia e direttrice Uoc ginecologia Aou Sant’Andrea Sapienza Università di Roma ed esperta dello Sportello – il problema è che queste terapie, soprattutto se eseguite in una donna molto giovane, portano ad avere conseguenze, come una menopausa precoce. Questo può determinare non soltanto l’impossibilità di avere successivamente una gravidanza ma, molte volte, ad avere quella che noi definiamo come sindrome uro genitale, ovvero tutta una serie di disturbi legati al basso tratto che le impediscono anche di avere rapporti».

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