Salute, PMA: crescono i trattamenti e calano i costi

Salute, PMA: crescono i trattamenti e calano i costi

Roma, 6 giu. (askanews) – In Italia, la procreazione medicalmente assistita (PMA) rappresenta una risorsa per le coppie che affrontano difficoltà nel concepimento. Secondo i dati riportati nella Relazione al Parlamento 2024 del Ministero della Salute, tra il 2021 ed il 2022 le tecniche di PMA hanno registrato un aumento aumento delle coppie trattate (da 86.090 a 87.192), dei cicli effettuati (da 108.067 a 109.755) e i bambini nati vivi (da 16.625 a 16.718). A fare eco a questa crescita sono i dati diffusi dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità), secondo i quali all’approvazione della legge 40/2004 che regolava la Procreazione Medicalmente Assistita, il numero dei trattamenti effettuati ogni anno è raddoppiato.

La PMA, o “fecondazione artificiale”, rappresenta dunque una soluzione efficace per le coppie che non riescono a concepire un bambino naturalmente. Attraverso tecniche avanzate, la procreazione medicalmente assistita offre un’opportunità concreta per superare le difficoltà legate all’infertilità, quando il concepimento spontaneo è impossibile o molto complesso, o quando altre terapie mediche o chirurgiche non hanno avuto successo.

Quando valutare la PMA Una coppia, secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), può ricorrere alla procreazione medicalmente assistita dopo un periodo compreso tra 12 e 24 mesi di rapporti regolari e non protetti. Tuttavia, questo intervallo si riduce a sei mesi se la donna ha superato i 35 anni o se sono presenti fattori di rischio, come precedenti interventi chirurgici agli organi pelvici, infezioni utero-ovariche, endometriosi o altre patologie che interessano l’apparato riproduttivo.

PMA, varie tecniche La PMA si avvale di un ventaglio di approcci che implicano la manipolazione di ovociti, spermatozoi o embrioni, tutti finalizzati al raggiungimento di una gravidanza. “La scelta della procedura adatta dipende principalmente dalla causa di infertilità della coppia – spiega Marco Grassi, ginecologo presso l’ospedale ‘C. e G. Mazzoni’ di Ascoli Piceno – si segue un principio di gradualità, partendo dalle tecniche meno invasive, sia da un punto di vista tecnico che psicologico, per passare eventualmente a quelle più complesse in caso di bisogno”.

Le tecniche di procreazione medicalmente assistita si distinguono in base alla loro complessità. La più semplice è l’inseminazione intrauterina (IUI), una procedura poco invasiva che consiste nell’inserire il liquido seminale, trattato in laboratorio, direttamente nell’utero della donna. In questo modo si facilita l’incontro tra spermatozoo e ovocita, con la fecondazione che avviene naturalmente all’interno del corpo. Nelle tecniche più complesse, come la fecondazione in vitro, invece, la fecondazione avviene in laboratorio. Fattori che possono influenzare il successo della PMA Oltre a una varietà di condizioni mediche che possono influire sulla fertilità maschile e femminile, l’età della donna è uno dei fattori che maggiormente influenzano la riuscita dei trattamenti di PMA. “Molte coppie, grazie alla procreazione medicalmente assistita, oggi riescono ad avere un figlio, tuttavia è necessario essere consapevoli che, superati i 40 anni, le percentuali di successo subiscono una significativa flessione – spiega il dottor Marco Grassi – questo dato non deve scoraggiare, ma incentivare un dialogo aperto con il proprio medico per esplorare le opzioni terapeutiche più idonee a seconda della specifica situazione”.

Età media delle donne trattate con PMA L’età media delle donne che ricorrono alle tecniche a fresco con gameti della coppia rimane elevata, attestandosi a 36,7 anni, un valore superiore rispetto alla media europea di 35 anni (dati European IVF Monitoring, EIM, 2019). Le donne che si sottopongono alla fecondazione in vitro con ovociti donati hanno un’età media di 41,9 anni, mentre quelle che utilizzano seme donato presentano un’età media di 34,6 anni. “La principale motivazione per cui vengono utilizzati ovociti donati è l’età materna avanzata, a indicare che questa tecnica è impiegata soprattutto per infertilità fisiologica piuttosto che per patologie specifiche”, chiarisce il dottor Marco Grassi.

Procreazione medicalmente assistita e LEA Dal 1° gennaio 2025, la PMA è stata inclusa nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), rendendo i trattamenti finalmente accessibili a tutte le coppie eterosessuali con una diagnosi di infertilità. Le coppie potranno accedere ai trattamenti con un ticket che varia tra i 100 e i 300 euro, con costi notevolmente ridotti rispetto al passato.

PMA: resta il divario tra Nord e Sud Si conferma la disparità nella distribuzione dei centri pubblici e privati convenzionati a livello nazionale, con una maggiore concentrazione nel Nord Italia. Il numero di cicli effettuati per donne in età fertile risulta più elevato nelle Regioni del Nord e del Centro, mentre nelle Regioni del Sud l’offerta di cicli è inferiore alla media nazionale.

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