
Russia, punita anche la sola ricerca di contenuti estremisti online
Roma, 23 lug. (askanews) – I russi rischieranno di pagare multe per il solo fatto di cercare online contenuti “estremisti”, ai sensi di una nuova legge che rafforza ulteriormente la censura.
La Duma, la camera bassa del parlamento russo ha approvato oggi una legge che criminalizza la “ricerca di contenuti estremisti online”: secondo quanto riportato da Euronews, la svolta repressiva della nuova legge non è tanto nelle multe in sé, che andranno da 3000 a 5000 rubli (da 30 a 55 euro circa), quanto dal fatto che per la prima volta Mosca colpirà gli internauti russi anche solo per aver consumato materiali considerati vietati, e non più soltanto per averli distribuiti.
In sostanza la legge prende di mira gli utenti di internet che cercano consapevolmente contenuti dal “registro degli estremisti”, che contiene ben 5.473 voci ed è gestito dal ministero della Giustizia di Mosca.
La definizione di “estremismo” in Russia è vaga e consente alle autorità di colpire le minoranze, l’opposizione politica per soffocare la libertà di espressione o di riunione. Ad esempio, dal 2023, la Russia ha definito “estremista” il “movimento pubblico internazionale Lgbt”, consentendo ai tribunali di colpire arbitrariamente qualsiasi membro della comunità Lgbt.
Secondo Sarkis Darbinyan, fondatore di Roskomsvoboda, un gruppo per la difesa della libertà digitale, intervistato da Reuters, uno dei probabili effetti della nuova legge è che molti comincino a disiscriversi da certi canali e a cancellare le app.
“Credo che questo sia uno dei compiti principali che ci si è prefissati: creare paura, creare incertezza in modo da aumentare il livello di autocensura tra il pubblico russo di Internet”, ha detto l’attivista.