Riforme, in segreteria Pd scetticismo sul tavolo Meloni

Riforme, in segreteria Pd scetticismo sul tavolo Meloni

“Non ci sottraiamo ma dopo Tajani… Di che parliamo?”

Roma, 8 mag. (askanews) – Prevale lo scetticismo in segreteria Pd, la convocazione del tavolo sulle riforme da parte della premier Giorgia Meloni non convince i vertici del Nazareno. Durante la riunione di questa mattina, raccontano alcuni dei partecipanti, si è ribadita una disponibilità al confronto – “Perché il Pd non si sottrae…” – ma in un clima, appunto, di disincanto.

“Di che parliamo?”, racconta uno dei partecipanti. “Le priorità del Paese sono altre e se davvero volessero un dialogo dovrebbero iniziare in Parlamento sui temi che preoccupano il Paese, a cominciare dal lavoro, dal Pnrr…”. Non aiutano nemmeno le dichiarazioni di Antonio Tajani sulla determinazione del governo ad andare avanti comunque: “Se quella che dovrebbe essere l’ala moderata dice così…”.

I democratici porteranno le loro proposte, domani, alla premier, basate su un sistema tipo cancellierato tedesco: una razionalizzazione del sistema parlamentare che non tocchi però il ruolo del capo dello Stato e che, quindi, esclude ogni forma di elezione diretta del presidente della Repubblica o del premier. Per il Pd, poi, non si può affrontare il tema delle riforme a compartimenti stagni, è impensabile parlare di forma di governo senza affrontare il tema dell’autonomia.

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