Rifiuti, Gualtieri a Malagrotta: entro tre anni sarà in sicurezza

Rifiuti, Gualtieri a Malagrotta: entro tre anni sarà in sicurezza

Generale Vadalà: entra in vigore Piano di alta sorveglianza

Roma, 8 mag. (askanews) – Aggiudicate le due gare per coprire e per chiudere in sicurezza l’area di Malagrotta, mettendo la parola fine, entro il 2027, all’agonia della discarica più grande d’Europa. L’annuncio è stato dato dalla struttura del commissario unico di governo per le bonifiche delle discariche, generale Giuseppe Vadalà, presso il sito della discarica, alla presenza della viceministro all’Ambiente Vannia Gava, il sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e l’amministratore giudiziario della E.GIOVI spa, proprietaria dell’impianto, Luigi Palumbo.

“Il cronoprogramma che avevamo annunciato in Campidoglio è rispettato: avevamo comunicato che scattavano le gare, le gare sono scattate, abbiamo due vincitori, abbiamo risparmiato 21 milioni, siamo controllando le società ma tra pochi mesi cantierizziamo e avviamo i lavori. I tempi di completamento sono 2026-2027. Sono tempi strettissimi, ma li vogliamo rispettare”, ha annunciato il generale Vadalà.

La prima gara riguarda il capping, la captazione di biogas e il trattamento di percolato, è stata aggiudicata al raggruppamento guidato da Nico Srl per un importo complessivo di 116,1 milioni di euro con uno sconto del 7% rispetto alla base di gara e un risparmio di 14 milioni.

La seconda gara per la cinturazione contenitiva dell’area è stata aggiudicata al raggruppamento Trevis S.p.A. per un importo complessivo di 58 milioni, con uno sconto del 19,7% e un risparmio di 14 milioni.

Con l’avvio dei lavori diventa operativo un Piano di alta sorveglianza: ci sarà un monitoraggio permanente per tutte le matrici ambientali, con liquidi di riscontro monitorati da Arpa, sorveglianza fisica del sito e sorveglianza interconnessa per far sì che questi sistemi interagiscano in una control room i cui dati conferiranno costantemente, monitorando la discarica anche dal punto di vista fisico.

“Gli elementi del risparmio di 21 milioni e del 10% dei tempi sono la conferma della bonta delle gare – ha dichiarato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri – la necessità di fare le opere che servono. Ora c’è un cronoprogramma preciso. Stiamo parlando di una cosa molto grande, ci permetterà di voltare strutturalmente pagina. Questo sarebbe stato impossibile senza i fondi chiesti al governo, e alla collaborazione della Regione Lazio”.

L’assegnazione delle due gare, secondo Gualtieri “è una tappa significativa di un percorso straordinario atteso da tempo, con competenza e qualità. Tutti devono sapere cosa è Malagrotta e cosa significa poterla chiudere e mettere in sicurezza e creare le condizioni per la bonifica della Valle Galeria”.

Nata a metà degli anni Settanta, Malagrotta era una cava utilizzata per la costruzione dell’aeroporto. Tutta l’area si estende per 240 ettari, 336 volte lo stadio Olimpico. Negli anni di attività sono state conferite oltre 45 milioni di tonnellate di rifiuti.

Il tenente colonnello Aldo Papotto, subcomissario di Stato, ha spiegato che “il nuovo sistema di capping sarà profondo 25 metri, spesso un metro e si estenderà per 6,3 kilometri, coadiuverà il vecchio polder per evitare la fuoriuscita del percolato”.

Attualmente la discarica produce 40 milioni di metri cubi di biogas, “con il capping ci aspettiamo di triplicare l’attuale prelievo con 216 pozzi che esploreranno tutto il corpo rifiuti, profondi fino a 85 metri – ha aggiunto Papotto – . Per convogliare le acque reflue verranno create 4 vasche di laminazione, che in 72 ore rilasceranno le acque nei ruscelli della zona. Tutto ciò, da contratto, sarà realizzato in circa 36 mesi, tempo che sarà oggetto di contrattazione con le Ati aggiudicatarie”.

Le opere, ha evidenziato il commissario Vadalà, “servono per dare sicurezza ai cittadini, il territorio e realizzare quel principio di precauzione per cui l’Unione europea è intervenuta. Realizzando questa doppia cintura azione noi nei prossimi anni riusciremo a dire: questo corpo rifiuti, pur grande, non farà danno”.

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