Revisione accordo Ue-Ucraina, per agricoltura resta preoccupazione

Revisione accordo Ue-Ucraina, per agricoltura resta preoccupazione

Roma, 8 lug. (askanews) – La revisione dell’articolo 29 dell’accordo di libero scambio globale e approfondito UE-Ucraina (DCFTA), che apporta certezza e stabilità a lungo termine alle relazioni commerciali, nonostante contenga degli sforzi per raggiungere un equilibrio nell’estendere ulteriori concessioni all’Ucraina, lascia intatta una serie di preoccupazioni, in particolare per quanto riguarda il trattamento dei settori sensibili. L’aumento delle quote per pollame (+30%), uova (+300%), mais (+54%), alcol etilico (+25%) e in particolare per zucchero (+498%) e miele (+583%), continua a rappresentare una sfida significativa per i settori interessati.

Lo sostengono in una nota le associzione di settore AVEC, CEFS, CEPM, CIBE, COPA-COGECA, ePURE, EUWEP e iEthanol, spiegando che l’entità della concessione “è sproporzionata per alcuni di questi settori agricoli sensibili e lascia i produttori esposti e privi di sostegno, in un momento in cui questi settori sono già sotto pressione a causa della precedente e futura liberalizzazione cumulativa degli scambi”.

Vi sono inoltre questioni in sospeso riguardo a come le perturbazioni del mercato saranno valutate nella pratica ai fini dell’attivazione delle misure di salvaguardia. Come emerso durante le discussioni sulle Misure Commerciali Autonome (ATM), si è riscontrata infatti una notevole discrepanza tra i dati presentati dalla Commissione e l’esperienza vissuta dai produttori negli Stati membri.

Inoltre, concludono, è necessaria maggiore chiarezza su come verrà applicata la condizionalità, in particolare in relazione agli standard di produzione. Sebbene l’allineamento legislativo dell’Ucraina alle norme dell’UE rappresenti un passo positivo, soprattutto nel contesto del processo di adesione, l’applicazione in condizioni di guerra presenta gravi limitazioni. “Recepire la legislazione è una cosa; garantire un’attuazione e un’osservanza efficaci sul campo è un’altra – proseguono – A seguito di questa reazione iniziale, le organizzazioni firmatarie, insieme ai loro membri, intraprenderanno ora un’analisi dettagliata delle disposizioni dell’accordo per valutarne meglio le implicazioni”.

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