Raid russi sull’Ucraina, esplosioni a Kiev e Zaporizhzhia. Ipotesi false flag dietro l’attacco al Cremlino

Raid russi sull’Ucraina, esplosioni a Kiev e Zaporizhzhia. Ipotesi false flag dietro l’attacco al Cremlino

Gli Usa: prendiamo qualsiasi cosa che provenga dal Cremlino con le pinze

Roma, 4 mag. (askanews) – Diversi attacchi sono stati compiuti nella notte contro le città dell’Ucraina, dove sono scattati molteplici allarmi aerei. Nel mirino dei russi sono finite, oltre alla capitale Kiev, anche Chernihiv, Sumy, Poltava, Kirovohrad, Kharkiv, Mykolaiv, Odessa, Dnipropetrovsk e Zaporizhzhia. La capitale ucraina è stata attaccata tre volte in quattro giorni, non era stata sottoposta ad attacchi così frequenti dall’inizio di quest’anno.

Mentre i servizi di emergenza russi hanno reso noto di avere estinto l’incendio nella grande raffineria di petrolio Ilsky, vicino al porto di Novorossiysk sul Mar Nero, colpita da un attacco con droni, si fa strada l’ipotesi false flag per l’attacco al Cremlino con droni avvenuto ieri.

Dopo diverse smentite ufficiali di Kiev, e del presidente ucraino Zelensky in prima persona, a dubitare della versione russa in primis gli Usa. “L’attacco al Cremlino potrebbe essere un attacco auto indotto in conseguenza del quale Vladimir Putin troverebbe giustificazioni per condurre nuove azioni criminali in Ucraina”: a sostenere la tesi della messa in scena, in un’intervista al quotidiano La Stampa, è il generale della Us Air Force John Teichert, già alto funzionario delle attività internazionali di Aeronautica e Forza spaziale Usa. Il generale americano non crede sia “realistico” pensare a un’azione delle forze armate ucraine. “Gli ucraini non hanno la motivazione e la capacità di condurre un’operazione del genere in questo particolare momento del conflitto”, sottolinea. “Condurre un’operazione contro il Cremlino, ovvero il centro del potere russo, significherebbe innescare un’escalation dello scontro con una recrudescenza delle azioni di Mosca. Le forze di Kiev si stanno preparando alla controffensiva e credo che un’azione di questo genere rischierebbe di risultare solo una complicazione e una distrazione”, precisa Teichert.

Ieri il segretario di stato americano, Antony Blinken aveva chiarito che Gli Stati Uniti non possono confermare le notizie della Russia secondo cui l’Ucraina ha preso di mira in un attentato il presidente Vladimir Putin – che non si trovava al Cremlino ed è illeso – con un attacco con droni.

Parlando con i giornalisti, ha detto che “semplicemente non lo sappiamo” quando gli è stato chiesto della veridicità di queste notizie, sottolineando però: “[Noi] prendiamo qualsiasi cosa che provenga dal Cremlino con le pinze”. E successivamente la portavoce della Casa bianca Karine Jean-Pierre aveva ribadito durante una conferenza stampa: “Siamo a conoscenza delle notizie, ma non siamo in grado di confermarne l’autenticità in questo momento”. Jean-Pierre aveva anche affermato che è anche presto per determinare se l’attacco con i droni possa essere stato un’operazione sotto “falsa bandiera” da parte della Russia, aggiungendo però: “Gli Stati uniti non stanno certamente incoraggiando o consentendo all’Ucraina di colpire oltre i suoi confini. Siamo stati molto chiari su questo”.

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