Qatargate, l’eurodeputata greca Eva Kaili è uscita dal carcere belga (passa ai domiciliari)
Dopo quattro mesi di detenzione preventiva
Roma, 14 apr. (askanews) – L’eurodeputata greca Eva Kaili, l’ultima sospettata ancora detenuta nella vicenda di corruzione denominata “Qatargate”, è stata scarcerata in Belgio dopo quattro mesi di detenzione preventiva. La donna è passata agli arresti domiciliari con un braccialetto elettronico. “Mia figlia mi sta aspettando, sono molto felice di ritrovarla”, ha detto la 44enne europarlamentare socialista ai giornalisti che attendevano il suo arrivo in mattinata nella sua abitazione di Bruxelles. “La lotta continua, con la determinazione dei miei avvocati. Ne parleremo presto, grazie”, ha aggiunto la destituita vice presidente del Parlamento europeo, che ha parlato sia in greco sia in inglese nella parte posteriore di un’auto che era partita dal carcere di Haren, a nord-est della capitale belga, dove era detenuta.
Il giudice istruttore belga Michel Claise, che sta indagando su questo caso di presunta corruzione a favore del Qatar e del Marocco che ha scosso il Parlamento europeo, ha deciso ieri la scarcerazione e gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. La giustizia belga aveva preso decisioni simili nei giorni scorsi per altri due sospetti, l’eurodeputato belga Marc Tarabella e l’ex eurodeputato italiano Antonio Panzeri. Eva Kaili è sospettata di aver perorato la causa per diversi anni di potenze straniere, tra cui il Qatar, nelle decisioni del Parlamento europeo, in cambio di pagamenti in denaro. La politica greca rivendica la sua innocenza. A metà dicembre è stata destituita dalle sue funzioni di vicepresidente del Parlamento europeo.
Un quarto sospettato, l’eurodeputato italiano Andrea Cozzolino, è stato arrestato e poi posto agli arresti domiciliari l’11 febbraio in Italia. Ha impugnato di fronte ai tribunali italiani la sua consegna al Belgio ai sensi di un mandato d’arresto europeo. L’udienza davanti alla Corte d’Appello di Napoli sulla sua estradizione in Belgio è stata rinviata al 2 maggio. Infine, l’assistente parlamentare Francesco Giorgi, compagno di Eva Kaili e vicino ad Antonio Panzeri, era stato posto sotto braccialetto elettronico a fine febbraio dopo oltre due mesi di detenzione in Belgio. Il Qatar e il Marocco hanno fortemente negato di essere all’origine di qualsiasi corruzione.