
Putin e Xi, insieme contro “unilateralismo e prepotenza egemonica”
Roma, 8 mag. (askanews) – Alla vigilia del Giorno della Vittoria, in cui la Russia celebra la sconfitta della Germania nazista, il presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping si sono incontrati a Mosca, dove hanno firmato quasi trenta documenti, ribadendo la determinazione a costruire un mondo multipolare e la volontà di contrastare progetti egemonici e destabilizzanti, degli Stati Uniti in primis, anche se mai esplicitamente citati.
Nel corso del vertice al Cremlino Xi Jinping ha dichiarato che “in mezzo alla corrente contraria internazionale fatta di unilateralismo e prepotenza egemonica, la Cina lavorerà con la Russia per farsi carico delle responsabilità speciali che spettano alle grandi potenze mondiali”. Dal canto suo, Putin ha ribadito che i legami tra Mosca e Pechino non sono diretti contro nessuno, ma si sviluppano “a beneficio dei popoli di entrambi i Paesi”.
“Russia e Cina perseguono una politica estera indipendente e autonoma, interessate a costruire un ordine mondiale multipolare ed equo”, ha dichiarato Putin, al termine dei colloqui tenutisi oggi al Cremlino con l’omologo cinese Xi Jinping. Xi, da parte sua, ha parlato di “colloqui amichevoli, approfonditi e molto fruttuosi”, sottolineando che Pechino intende intensificare la cooperazione strategica con Mosca, anche in seno a organismi multilaterali come ONU, SCO e BRICS. “È importante rimanere partner affidabili con la Russia, nonostante la turbolenza internazionale”, ha detto il presidente cinese, che sarà domani ospite d’onore alla parata sulla Piazza Rossa domani per L’80esimo della vittoria sovietica sulla Germania nazista.
Russia e Cina difendono il ruolo centrale dell’ONU e del Consiglio di Sicurezza, invitando alla riforma dell’ordine globale su basi più eque e multipolari. Viene inoltre denunciato l’uso di sanzioni unilaterali, dazi e barriere commerciali come strumenti di competizione sleale, dannosi per l’economia globale e per la cooperazione internazionale su temi come la sicurezza alimentare ed energetica.
La dichiarazione congiunta adottata ribadisce la volontà di rafforzare il partenariato strategico “in una nuova era”, nel quadro di una collaborazione che – hanno tenuto a precisare – “non è diretta contro altri Paesi, ma costruita nell’interesse dei nostri popoli”.
Uno dei passaggi più duri della dichiarazione riguarda il piano difensivo annunciato dal presidente americano Donald Trump, denominato “Golden (Iron) Dome for America”.
“Anche il programma su larga scala ‘Golden (Iron) Dome for America’, recentemente annunciato, è profondamente destabilizzante”, affermano Russia e Cina nel documento ufficiale. “Il piano prevede esplicitamente un significativo rafforzamento dell’arsenale per condurre operazioni di combattimento nello spazio”.
La questione della militarizzazione dello spazio assume notevole rilievo nella dichiarazione congiunta. Le parti sostengono un accordo globale per evitare il primo dispiegamento di armi nello spazio e garantire un uso esclusivamente pacifico delle attività spaziali”, si legge nel documento.
“Le parti sostengono un accordo globale per evitare il primo dispiegamento di armi nello spazio e garantire un uso esclusivamente pacifico delle attività spaziali”, si legge nel documento.
Mosca e Pechino esprimo inoltre preoccupazione per l’aumento del rischio di conflitto nucleare, denunciando in particolare l’espansione di alleanze militari nei pressi di Stati dotati di armi atomiche, viste come una forma di pressione coercitiva.
Mosca e Pechino invitano a superare la logica della Guerra Fredda, rafforzare la fiducia reciproca e risolvere le divergenze tramite consultazioni paritarie.
Sul piano economico, nessuna svolta è emersa sul progetto Power of Siberia 2, il gasdotto strategico verso la Cina che Mosca spera di attivare per garantirsi esportazioni stabili a livelli adeguati per sostenere il bilancio russo, compensando le perdite il mercato europeo.
Putin ha parlato di un’espansione significativa del commercio bilaterale entro il 2030, ma il comunicato congiunto si limita a ribadire l’intenzione di “promuovere una struttura commerciale più equilibrata e tecnologicamente avanzata”.
La questione ucraina è a sua volta passata in secondo piano. Russia e Cina si sono dette favorevoli a una soluzione politica del conflitto in Ucraina, chiedendo il rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e della sicurezza indivisibile.
“Una soluzione duratura richiede l’affrontare le cause profonde del conflitto e il rispetto dei legittimi interessi di sicurezza di tutti gli Stati”, recita la dichiarazione. Nessuna menzione esplicita a responsabilità russe, ma netta l’opposizione a una soluzione militare imposta dall’Occidente.
I due leader si sono detti favorevoli a una stabilizzazione diplomatica del Medio Oriente, riaffermando il sostegno alla soluzione dei due Stati per il conflitto israelo-palestinese, con la creazione di uno Stato palestinese indipendente che conviva pacificamente con Israele. E’ stato ribadito il sostegno a una soluzione globale del conflitto in Siria, fondata su un dialogo nazionale ampio e sul rispetto della sovranità, indipendenza e integrità territoriale del Paese.