Pro Food: da regolamento Ue imballaggi forti ripercussioni
Voto ha spaccatto Commissione Ambiente, ora palla a Plenaria
Roma, 26 ott. (askanews) – La proposta di regolamento europeo su imballaggi e rifiuti da imballaggio “preoccupa i settori interessati e mostra una forte spaccatura all’interno della stessa Commissione Ambiente UE (Envi)”. Infatti, sugli articoli 22 (messa al bando di intere categorie di imballaggi per ortofrutta e horeca) e 26 (obblighi di riuso nella ristorazione collettiva veloce) il margine dei voti a favore è stato contenuto, con una maggioranza di appena 4 voti su 84 totali.
Lo sottolinea Mauro Salini, presidente di Pro Food (gruppo merceologico interno a Federazione Gomma Plastic e aderente a Confindustria, ndr.), spiegando che “questa spaccatura è forse causata dai timori che stanno emergendo a proposito delle enormi ripercussioni che queste norme avrebbero sui sistemi di distribuzione dei prodotti ortofrutticoli, sulla ristorazione di massa, sulle stesse esigenze di consumo dettate dalla vita moderna, e sull’accesso democratico a una alimentazione sicura”.
Anche rispetto all’impatto ambientale complessivo di questo provvedimento “non vi sono reali dati a cui fare riferimento”, sottolinea Pro Food. Nel percorso legislativo deve ancora esprimersi il Consiglio dell’Unione europea, in cui hanno voce i governi nazionali: “l’auspicio – continua Mauro Salini – è che in tale fase l’Italia faccia da capofila di altri paesi, a tutela non solo degli imballaggi in plastica, che in Europa oggi sono correttamente prodotti, usati e smaltiti, ma soprattutto della qualità e del valore di prodotti come frutta e verdura, dell’efficacia e dell’economicità dei sistemi di ristorazione di massa, della sicurezza dei consumatori e infine, non meno importante, a tutela di migliaia di posti di lavoro”.
Intanto la partita si sposta in assemblea plenaria, “dove è indispensabile che l’approccio ideologico lasci il posto a una maggiore attenzione alle reali esigenze dei cittadini europei, nel rispetto di una sostenibilità che per definirsi tale deve essere ambientale, economica e sociale”.