Premio “Villa Della Torre” a “Rubens! Nascita di una pittura europea”

Premio “Villa Della Torre” a “Rubens! Nascita di una pittura europea”

“L’arte di mostrare l’arte 2023” della famiglia Mastella Allegrini

Milano, 29 nov. (askanews) – Il premio “Villa Della Torre – L’Arte di Mostrare l’Arte 2023”, promosso dalla famiglia Mastella Allegrini, è stato assegnato al progetto “Rubens! La nascita di una pittura europea”, composto da tre importanti mostre allestite tra Mantova e Roma, frutto della collaborazione di Fondazione Palazzo Te, Galleria Borghese e Palazzo Ducale: “Rubens a Palazzo Te. Pittura, trasformazione e libertà”, “Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura”, “Rubens. La Pala della Santissima Trinità”. La cerimonia di annuncio e premiazione si è svolta la sera del 28 novembre nei saloni della splendida Villa Della Torre a Fumane (Verona), monumento storico e architettonico di proprietà della famiglia Mastella Allegrini.

A ricevere il premio sono stati, per Fondazione Palazzo Te, il direttore Stefano Baia Curioni e la curatrice della mostra Raffaella Morselli, per Galleria Borghese, la direttrice e curatrice della mostra (insieme con Lucia Simonato) Francesca Cappelletti, e per Palazzo Ducale di Mantova, il direttore Stefano L’Occaso. Nella motivazione si legge che il riconoscimento è stato assegnato per aver coralmente ideato e realizzato il progetto espositivo “dando vita ad un’importante operazione culturale dedicata ai rapporti tra l’arte italiana e quella europea, in onore del poliedrico pittore di origini fiamminghe”. “Una mostra che nelle sue articolazioni ha il merito di obliterare la fallace immagine di un Rubens definito da molta critica ‘solo carne’ – prosegua la motivazione – mostrandolo protagonista assoluto del primo barocco, indefesso creatore di simboli e fine diplomatico, mediatore di conflitti politici e religiosi, tanto da avere, lui, refrattario alla guerra, la forza di continuare a indicarci la strada da seguire anche nel mezzo dei conflitti del nostro tempo”.

“Era giusto fosse una villa sede di convivi e dialoghi, di confronti e culture capaci di contaminarsi, di equilibrio con il paesaggio circostante ma, in primo luogo, un originale, raro, edifico di arte che si mostra, di estetica del Rinascimento, ad offrire il nome al premio” ha spiegato Giancarlo Mastella introducendo la cerimonia, aggiungendo che questo riconoscimento dedicato alla villa rinascimentale, “opera illustre delle scuole di Giulio Romano e Michele Sanmicheli, e della relazione feconda tra Mantova e Verona, così la onora e si onora, la interpreta e se ne fa interprete”.

Quello dedicato alla “domus fumanese”, è l’undicesima edizione del premio “L’Arte di mostrare l’Arte”, importante riconoscimento culturale assegnato annualmente a curatori e personalità dell’arte e della cultura, “che attraverso le loro eccezionali visioni e ricerche realizzano percorsi espositivi originali e immersivi”. A ribadire lo straordinario e distintivo legame che stringe la sua famiglia con Villa Della Torre e l’omonima azienda vinicola da loro fondata, è stata la stessa Cavaliere del Lavoro, Marilisa Allegrini. “Essere qui mi riempie l’anima: questa Villa era il mio sogno di bambina e non è slegata, in tutta evidenza, alle nostre attività: i terreni agricoli resi a vigneto, il buon vino della Valpolicella, le degustazioni guidate, le cene d’affari” ha affermato l’impenditrice, tra gli artefici della rinascita della Valpolicella e riconosciuta ambasciatrice del vino italiano, sottolineando che “fa tutto parte del grande mondo dell’ospitalità, oggi considerato un asset strategico da chi pratica il mio lavoro e cerca di rendere ancora più preziosa nel mondo l’idea dello stile di vita italiano e delle diverse bellezze di questo straordinario Paese”.

“Con l’andare del tempo la chiave artistica pura della Villa ha preso il sopravvento e mi ha condotta per mano fino a commuovermi” ha aggiunto emozionata, aggiungendo “le prospettive, il tempietto, il peristilio, i grandi camini mascheroni, la peschiera, gli archi, le volte, le pietre: ogni cosa ha congiurato non solo per ripagarmi degli sforzi compiuti nel lavoro di restauro e salvaguardia, ma anche per mettere in armonia spirito e corpo. Questo premio – ha concluso – evoca tutto questo: è la rappresentazione, la cifra autentica di valori antichi ma assieme sorprendentemente moderni, è la dimostrazione che il tempo della bellezza non ha mai fine”.

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