
Perth, dove la luce d’Australia incontra il genio italiano
Milano, 27 mag. (askanews) – Nel cuore dorato dell’Australia occidentale, nel 2025, Perth accende i riflettori sull’Italia con il festival “Italian Way”. Una città sorprendente, una comunità vivace, un legame – poco conosciuto – che vale la pena riscoprire.
C’è una luce particolare, a Perth. Più intensa, più netta, più generosa. Dicono che sia la città più soleggiata d’Australia – oltre 3.200 ore di sole l’anno – ma la sua luminosità non è solo una questione meteorologica. È anche culturale, simbolica, e quest’anno più che mai italiana.
Perth, nel 2025, è stata proclamata Capitale della Creatività Italiana nel Mondo e ospita il festival Italian Way, un ricco calendario di eventi che celebra il talento, il saper fare e lo spirito d’impresa degli italiani all’estero. La città si è trasformata così in una vetrina dell’italianità contemporanea: non nostalgica, ma dinamica, contaminata, in dialogo con il mondo.
Dal lancio del festival a marzo, Perth ha già ospitato mostre, talk, incontri di networking e spettacoli, coinvolgendo decine di realtà italiane e australiane. Tra gli appuntamenti di aprile si sono svolti il Perth Italian Festival, che ha animato Langley Park per un’intera giornata di musica, cibo e tradizioni, e l’Italian Consul Cup, evento sportivo che ha celebrato i valori italiani attraverso lo sport.
Il programma di Italian Way continuerà nei prossimi mesi con nuove iniziative: dall’innovazione alla cucina, dal design al cinema, in un percorso che punta a valorizzare i tanti volti della creatività italiana. L’obiettivo resta quello di accompagnare la città fino nel 2025 con eventi capaci di rafforzare i legami tra Italia e Western Australia.
“Italian Way rende Perth una vetrina internazionale dell’eccellenza e della cultura italiana, in una grande celebrazione della creatività, dell’innovazione e della sostenibilità – ha dichiarato il Console d’Italia a Perth, Sergio Federico Nicolaci – capace di ispirare una passione crescente per l’Italia, rafforzare il contributo del Made in Italy e della tecnologia italiana alla diversificazione economica del Western Australia, e creare sinergie proficue tra una delle maggiori potenze industriali del mondo e una delle economie più ricche del pianeta per risorse naturali e minerali critici”.
Tra gli italiani più conosciuti nella comunità c’è Andrea Pastacaldi, imprenditore toscano trapiantato a Perth, fondatore di Made of Italy, Point Break Australia e The Italian Pass. “Il Western Australia è uno dei segreti meglio custoditi d’Australia – racconta – A chi vuole scoprirlo, consiglio di prendersi il tempo per visitare la costa sud-ovest: Margaret River per i vini, Albany e Esperance per le spiagge bianchissime, le grotte di Yallingup, le passeggiate nei karri forest. A nord, c’è il Ningaloo Reef, dove puoi nuotare con lo squalo balena. E poi Perth e Fremantle, due città profondamente diverse ma complementari: la prima più moderna e istituzionale, la seconda più alternativa, viva, artistica”.
Pastacaldi sottolinea come, pur essendo meno visibile che altrove, la comunità italiana a Perth sia molto attiva: “Ci sono imprese, associazioni, professionisti che fanno la differenza ogni giorno. Il nostro compito, con Made of Italy, è farli emergere, raccontare le loro storie e connetterli al resto del mondo”. Un esempio concreto? Il progetto The Italian Pass, pensato per offrire esperienze culturali e turistiche autentiche, promuovendo l’Italia e il suo stile di vita, ma in contesti locali come quello australiano.
Molti italiani che arrivarono in Australia nel Dopoguerra toccarono terra proprio a Fremantle, il porto storico di Perth. Ancora oggi, nei mercati, nei ristoranti, nei nomi delle strade si respira quell’eredità. C’è un piccolo museo marittimo che raccoglie le tracce delle migliaia di migranti europei, italiani in primis, che attraversarono l’oceano in cerca di un futuro migliore. Lì accanto, nel quartiere artistico, spuntano le nuove generazioni: designer, artigiani, ristoratori che parlano inglese con accento veneto o siciliano, ma con spirito d’innovazione e sguardo verso il futuro. Non è un caso che alcuni eventi di Italian Way si tengano proprio a Fremantle, luogo simbolo di arrivi, contaminazioni, radici e nuove partenze.
Chi visita Perth per la prima volta resta colpito dalla pulizia, dal silenzio e dalla sensazione di spazio. Una città ordinata e moderna, con skyline di vetro e acciaio che si specchiano nel fiume Swan. Ma anche una città profondamente legata alla natura: bastano dieci minuti per ritrovarsi a camminare tra le eucaliptus di Kings Park, uno dei parchi urbani più grandi del mondo, con vista sulla città e piante che crescono solo in questa parte dell’emisfero.
Da qui si parte per escursioni giornaliere verso il Pinnacles Desert, le dolci colline vinicole di Swan Valley, l’isola di Rottnest – dove vivono i sorridenti quokka – o le spiagge da cartolina di Cottesloe.
E per chi ama il vino, la tappa obbligata è la regione di Margaret River, a tre ore di auto a sud di Perth, dove piccole cantine producono alcuni dei migliori Chardonnay e Cabernet Sauvignon dell’emisfero australe.
Secondo le stime consolari, gli italiani residenti nel Western Australia sono circa 20.000, con una forte concentrazione nell’area metropolitana di Perth. A questi si aggiungono i giovani con working holiday visa, gli studenti universitari, i professionisti nei settori delle costruzioni, delle energie rinnovabili, dell’agri-tech.
Italian Way non è solo un festival: è un’occasione per riscoprire le connessioni tra due mondi che, a dispetto della distanza, hanno molto in comune. La capacità di reinventarsi. Il culto della bellezza. La voglia di creare ponti.
Nel cuore del Western Australia, in una città luminosa, giovane e ancora tutta da raccontare, l’Italia trova così una nuova voce. E Perth – collegata con volo diretto Qantas dall’Italia nella stagione estiva – si conferma non solo come capitale solare, ma come crocevia di idee, di incontri, con il suo lascito di italianità in trasformazione.