Per Meininger’s International il vino lattina è tra i trend del 2024

Per Meininger’s International il vino lattina è tra i trend del 2024

E’ tra le 7 tendenze individuate dalla testata specializzata tedesca

Milano, 10 gen. (askanews) – Sono sette, secondo la giornalista australiana Felicity Carter, le tendenze che nel 2024 segneranno il mondo del vino. In un articolo pubblicato sulla testata specializzata tedesca “Meininger’s International”, Carter elenca temi già noti e “prezzati”, come la crescita dei bianchi a spese dei rossi, l’espansione del mercato dei vini a basso e a zero contenuto alcolico, e il costante incremento dell’enoturismo, ma anche trend meno scontati.

Il primo, è quello del vino in lattina, il “canned wine”. “Per attirare un nuovo pubblico, i produttori dovrebbero pensare al vino in lattina” suggerisce Carter, sottolineando che il mercato globale del vino “portatile” crescerà, secondo Grand View Research, del 12,3% fino al 2028, quando raggiungerà i 571,8 milioni di dollari”. La Carter porta come esempio “Maker Wine”, un marchio di vino in lattina fondato negli Stati Uniti nel 2019, che “ha realizzato ad oggi oltre 5 mln di dollari e lo scorso anno ha venduto oltre 350mila pezzi, diventando il primo rivenditore online di vino in lattina”. La storia del vino nel contenitore monodose in alluminio (considerato più pratico, più smart e più ecologico rispetto al vetro) è in realtà lunga, basti dire che nel nostro Paese già nei primi anni Ottanta ci lavorò con un certo successo e con un grande occhio al futuro la modenese Cantina Giacobazzi (celebre il suo “8 e mezzo”), poi seguita da altre aziende tuttora attive con diversi prodotti e siti che vendono rossi, bianchi, rosé e vini frizzanti con grafiche pensate soprattutto per i consumatori più giovani.

La seconda tendenza “inaspettata” è quella che riguarda “la crescita sempre maggiore” dei cosiddetti “boundary-blurring wines” (letteralmente “vini che superano i confini”), come per esempio i vini aromatizzati e quelli fatti fermentare insieme con la frutta o le spezie. Ma anche i cosiddetti “bourbon barrel wine, i vini rossi fermentati in botti di bourbon, per conferire loro un fascino affumicato che possa convincere gli amanti del whisky a provarli”, che tanto successo hanno oramai da diversi anni soprattutto negli Stati Uniti.

Infine, tra i trend di quest’anno non può (giustamente) mancare il richiamo alla tendenza salutista che porta a consumare meno o a non consumare alcol che sta incidendo profondamente sul mercato. Per Carter si tratta del “problema numero uno che il mondo del vino deve affrontare in questo momento”, e a cui si può far fronte “solo promuovendo costantemente un consumo moderato, e aspettando: è probabile infatti che a breve le cose si complichino ma è anche vero che non è mai saggio scommettere contro qualcosa che ha ottomila anni. Se il vino è rimasto parte della civiltà per così tanto tempo, evidentemente ha qualcosa di profondo”.

Foto: www.vinoinlattina.it

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