Pasqua: i consigli di CeliachiaFacile per la gita fuori porta senza glutine
Informarsi sui ristoranti con app e siti specializzati e all’estero guardare sempre le etichette
Roma, 31 mar. (askanews) – Mangiare senza glutine a Pasqua si può. La semplice gita fuori porta a Pasquetta, un weekend fuori, o un viaggio di qualche giorno approfittando di un ponte lungo potrebbe essere un problema per chi soffre di celiachia ma in realtà “bastano pochi semplici accorgimenti per evitare problemi”. Secondo Michele Mendola, che ha creato la community Celiachia Facile proprio per aiutare chi soffre di questa intolleranza a affrontare la vita di tutti i giorni, “per scegliere un ristorante che offra un menù senza glutine ci sono diverse app e addirittura dei siti specializzati. Le recensioni sono sempre un ottimo indicatore – spiega Mendola -, ma se si hanno dei dubbi è sempre bene contattare il ristoratore. Non basta usare degli ingredienti senza glutine, occorre anche seguire particolari accorgimenti quando si cucina. Vanno usate pentole e utensili appositi, per evitare contaminazioni. I cibi con il glutine possono infatti lasciare dei residui, e bastano quelli a scatenare l’intolleranza. Il cliente, inoltre, non deve esitare a chiedere che un piatto venga modificato per eliminare gli ingredienti con il glutine”.
Lo street food è ormai una vera e propria esperienza, anche perché consente di assaggiare delle pietanze che non si trovano in nessun altro posto. “In un luogo molto affollato, o quando il cibo viene preparato velocemente, i rischi di contaminazione accidentale purtroppo aumentano – sottolinea Mendola. – In questi casi però, i soggetti intolleranti hanno la possibilità di vedere come vengono preparate le pietanze e se vengono usati utensili appositi. In ogni caso è una buona regola comunicare chiaramente al ristoratore di avere un’intolleranza”. E all’estero? “Quando si viaggia all’estero non si deve aver paura – dice Mendola -, i cibi senza glutine hanno gli stessi standard in tutto il mondo: le normative sulle etichette alimentari possono variare da un Paese all’altro, ma i livelli di glutine ammessi per definire un cibo gluten free sono gli stessi non solo nei Paesi Europei, ma anche all’estero. Una pietanza gluten free può contenere al massimo 20 parti per milione, e questo equivale a dire che il glutine è pressoché assente. Insomma – spiega l’ideatore di Celiachia Facile – non c’è il rischio che il pane o la merendina senza glutine che mangiamo all’estero abbia un livello di glutine superiore rispetto al cibo italiano”.
Una buona norma, sia per un breve viaggio che per una vacanza più lunga, è portare una piccola scorta di snack, pane, pasta e prodotti da forno. “Questi alimenti possono essere utili in caso di difficoltà, magari anche quando si viaggia in auto per diverse ore. E se c’è un imprevisto, come una notte in un albergo o in un B&B che non offrono cibi senza glutine, si può chiedere di usare la cucina e prepararsi da soli una cena” conclude Mendola.