Numero uno JPMorgan: crisi banche non è finita, avrà ripercussioni

Numero uno JPMorgan: crisi banche non è finita, avrà ripercussioni

Dimon: servono regole che mantengano sistema bancario Usa il migliore

New York, 4 apr. (askanews) – La crisi innescata dai recenti crolli della Silicon Valley Bank e della Signature Bank non è ancora finita e si ripercuoterà sull’economia per gli anni a venire, ha dichiarato martedì il CEO di JPMorgan Chase Jamie Dimon nella sua lettera annuale agli azionisti.

L’amministratore delegato della più grande banca degli Stati Uniti delineando l’ampio danno che il crollo del sistema finanziario ha causato a tutte le banche, ha esortato i legislatori a riflettere attentamente prima di rispondere con una politica di regolamentazione.

“Questi fallimenti non sono stati positivi per le banche di qualsiasi dimensione”, ha scritto Dimon, rispondendo alle provocazioni che vedevano le grandi banche uscire vincenti dal crollo delle piccole. “Qualsiasi crisi che danneggi la fiducia degli americani nelle loro banche danneggia tutte le banche”, ha spiegato Dimon, precisando che se “è vero che questa crisi bancaria ha ‘beneficiato’ le banche più grandi a causa dell’afflusso di depositi che hanno ricevuto da istituti più piccoli, l’idea che questo tracollo sia stato un bene, è assurda”.

Il Ceo ha continuato dicendo che le normative attuali potrebbero cullare le banche nell’autocompiacimento, mentre invece servono regolamentazioni non “istintive o politicamente motivate”. Per Dimon, “il dibattito non dovrebbe sempre riguardare più o meno regolamentazione, ma quale mix di regolamenti manterrà il sistema bancario americano il migliore del mondo”.

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