Nikkei: nonostante sanzioni, chip Usa arrivano ancora in Russia

Nikkei: nonostante sanzioni, chip Usa arrivano ancora in Russia

Vengono importanti per via indiretta, spesso attraverso Hong Kong

Roma, 12 apr. (askanews) – A più di un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, nonostante le sanzioni internazionali nei confronti di Mosca, centinaia di milioni di dollari di semiconduttori fabbricati negli Stati uniti affluiscono in Russia. Lo rivela un’indagine pubblicata oggi dal Nikkei.

Washington ha vietato l’esportazione di semiconduttori americani in Russia, con poche eccezioni, il 24 febbraio 2022, subito dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina in base alla considerazione che i chip sono componenti essenziali per l’industria, compresa quella della difesa che produce missili, carri armati, droni e aerei militari.

Ma la Russia ha continuato ad acquisire chip americani attraverso percorsi indiretti, con una gran parte che passa attraverso piccoli commercianti a Hong Kong e nella Cina continentale.

Nikkei ha ottenuto i dati doganali russi da Export Genius, una società di ricerca indiana, e ha esaminato i registri delle importazioni di semiconduttori dal 24 febbraio al 31 dicembre 2022. Questi mostrano 3.292 transazioni del valore di almeno 100.000 dollari ciascuna, e 2.358 di esse – circa il 70% – erano etichettate come provenienti da produttori di chip statunitensi come Intel, Advanced Micro Devices, Texas Instruments e molti altri. Il valore delle transazioni è di almeno 740 milioni di dollari.

Tra queste, 1.774 transazioni – circa il 75% – sono state spedite da Hong Kong o dalla Cina continentale, e molti dei vettori sono piccole o medie imprese, alcune delle quali fondate dopo l’invasione dell’Ucraina. Il valore di tali transazioni è stato di 570 milioni di dollari.

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