Monini: fioriture 2025 promettono bene in termini quantità

Monini: fioriture 2025 promettono bene in termini quantità

Roma, 27 giu. (askanews) – “Dal punto di vista quantitativo, siamo scivolati al quinto posto tra i produttori mondiali, incalzati dal Portogallo. Manteniamo però una qualità media del prodotto eccellente, che colloca l’olio italiano in fascia premium: quest’anno inoltre le fioriture promettono bene quindi dovremmo recuperare in termini di quantità, ma è difficile prevedere in che modo i listini ne beneficeranno”. Lo ha detto Zefferino Monini, presidente e amministratore delegato di Monini Spa in una intervista ad Askanews. Nel 2024 l’azienda ha prodotto circa 30 milioni di litri di olio per un fatturato complessivo di 250 milioni di euro, in aumento rispetto al 2023. La metà del fatturato è generata dall’export.

L’Italia ha un fabbisogno stimato di 900mila tonnellate di olio di oliva, ma produce solamente 300mila: e i quantitativi negli ultimi anni sono in continuo calo. Questo perché “da anni ormai il sistema deve affrontare difficoltà economiche e ambientali quali i rincari delle materie prime o eventi climatici estremi e improvvisi che compromettono la produzione che negli ultimi anni ha fatto registrare cali importanti”, ha ricordato Monini.

Per valorizzare l’Italia dell’olio il Governo ha istituito un Tavolo tecnico di filiera olivicolo oleario, che si è riunito per la prima volta ieri, giovedì 26 giugno, al Masaf. Obiettivo, tra gli altri, ha spiegato Coldiretti, è quello di aumentare l’oliveto Italia del 25% in 7-10 anni: “crediamo che la nostra esperienza possa aiutare i decisori: produrre più olio che sia italiano fin dall’origine, che abbia uno standard qualitativo garantito e costante e che venga realizzato in maniera sostenibile e rispettosa delle risorse e delle persone che vi lavorano sono i tre capisaldi per il futuro dell’olivicoltura italiana”.

Una olivicoltura sempre più messa in crisi dal cambiamento climatico, che sta modificando profondamente le rese e la qualità dell’olivo italiano. “Già da tempo Monini ha intrapreso un percorso che ci vede impegnati nella lotta ai cambiamenti climatici e nella tutela delle risorse naturali – ha spiegato – Se da un lato abbiamo adottato soluzioni di avanzata tecnologia per affinare le tecniche di trasformazione così da ridurre i consumi, abilitando un uso più responsabile di acqua e suolo, dall’altro ci poniamo l’obiettivo di coltivare la totalità dei nostri oliveti con metodi di agricoltura integrata o biologica in ecosistemi vocati all’olio e irrigati goccia a goccia”.

L’azienda infatti ha creato il Progetto Sostenibilità Monini 2030 “un milione di nuovi alberi piantati e oltre 50mila tonnellate di CO2 sequestrate sono i principali obiettivi del Progetto. Sembrano numeri irraggiungibili – ha aggiunto Monini – ma la nostra ambizione si fonda sulla concretezza: come si evince dal terzo Bilancio di sostenibilità, sono stati già piantati oltre 700 mila olivi, di cui a ottobre 2024 sono stati raccolti i primi frutti. L’anno scorso – ha concluso Monini – le emissioni di CO2 hanno registrato una significativa (-34,7%) riduzione lungo la catena del valore rispetto al 2023 e quest’anno prevediamo di raggiungere l’obiettivo di coltivare il 100% degli oliveti del Bosco Monini ad agricoltura integrata o biologica”.

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