
Moda sostenibile, ecco la prima capsule collection Made in Italy
Roma, 24 giu. (askanews) – Sono belli e sostenibili i capi d’abbigliamento disegnati dai giovani designer finalisti al concorso “La foresta in un abito”, lanciato per sensibilizzare all’utilizzo responsabile delle risorse forestali nella moda. La capsule collection certificata FSC, prima nel suo genere in Italia, è stata presentata ieri in anteprima presso gli spazi espositivi di Colombo Industrie Tessili ed è composta dai modelli realizzati dai giovani designer italiani Chiara Bisaccia, Jonathan Evangelisti e Chiara Maria Fabbrizzi utilizzando viscosa e altri tessuti di origine forestale responsabile. Una menzione speciale è andata invece al progetto ‘Maspillo’ di Marco Fiore.
Quello dell’impiego di materie prime naturali nel campo della moda è un trend in ascesa, anche se rappresenta un piccolo passo nel ridurre l’impatto di un settore che ogni anno produce 92 milioni di tonnellate di rifiuti e contribuisce fortemente alla deforestazione globale. Le fibre cellulosiche artificiali come rayon, viscosa, modal o lyocell, sempre più utilizzate dall’industria della moda sostenibile, rappresentano la quota in più rapida crescita della produzione mondiale di fibre tessili. Tuttavia, oltre la metà della materia prima impiegata proviene da foreste non gestite responsabilmente. Di qui la necessità di lavorare con designer e brand per aumentare la consapevolezza e gli impatti positivi delle fibre provenienti dalla cellulosa.
“Lo scopo di questo concorso, e in generale del lavoro del Forest Stewardship Council (FSC), è quello di richiamare l’attenzione degli stilisti, della produzione industriale e dei marchi sulla provenienza della materia prima cellulosica – spiega Giuseppe Bonanno, Direttore di FSC Italia. È cruciale che la moda si orienti verso una produzione sostenibile, adottando materie prime rinnovabili e provenienti da foreste gestite responsabilmente. La capsule collection che abbiamo presentato è la dimostrazione che le soluzioni esistono, e sono praticabili”.
I tre modelli vincitori del concorso, prodotti dai giovani designer negli spazi della Sartoria Colori Vivi, progetto torinese di impresa sostenibile ad alto impatto sociale, sono stati confezionati a partire da una gamma di tessuti a base cellulosica e certificati FSC proposta da Colombo Industrie tessili, ed impiegano chiusure ed eventuali decorazioni in legno da fonti sostenibili. Durante la serata di presentazione, questi abiti sono stati premiati con la certificazione di progetto (un tipo di certificazione FSC applicabile solo a prodotti creati una tantum e non riconducibili ad un processo manifatturiero, e che attesta l’impiego di materia prima forestale da fonti responsabili. In questo caso il certificato è stato rilasciato dall’Ente di Certificazione CSI s.p.a), la pubblicazione nel database internazionale di FSC e uno shooting fotografico professionale. “Abbiamo deciso di sostenere questo progetto perché crediamo che la cultura della sostenibilità debba partire dalla formazione e dai giovani”, ha dichiarato Stefano Colombo, Presidente di Colombo Industrie Tessili. “Accogliere qui designer emergenti, premiare il loro talento e vederli confrontarsi con il nostro saper fare è per noi motivo di grande orgoglio”.
La giuria del concorso è composta da esperti del settore come Dario Casalini, fondatore di Slow Fiber; Chiara Colombi, Professoressa associata dei corsi di Laurea in Fashion Design e Design for the Fashion System del Politecnico di Milano; Silvia Gambi, giornalista e fondatrice di Solo Moda Sostenibile, oltre che da rappresentanti dei partner di progetto (FSC Italia, Colombo Industrie Tessili e Sartoria Colori Vivi). Sono stati proprio questi professionisti a decretare i progetti vincitori in base a criteri come creatività, innovazione, realizzazione e confezionamento e sostenibilità.
“Partecipare a questo progetto ha rappresentato per noi un’opportunità concreta per dimostrare che la moda può essere non solo bella e sostenibile, ma anche profondamente trasformativa. Nei nostri laboratori, il sapere artigianale si intreccia con storie di rinascita e inclusione e ogni capo realizzato racconta il valore del lavoro, della formazione e della collaborazione tra mondi diversi. Lavorare con giovani designer e materiali certificati FSC ci ha permesso di rafforzare il nostro impegno per una filiera tessile più consapevole, etica e rispettosa delle persone e del pianeta”, conclude Barbara Spezini, CEO Colori Vivi Impresa Sociale.
Le tappe del concorso. “La foresta in un abito” è tra gli ultimi progetti in favore del mondo della moda creati dal Forest Stewardship Council, organizzazione non governativa e no-profit che da trent’anni promuove la gestione responsabile delle foreste del mondo. Concepito assieme Colombo Industrie Tessili, eccellenza nel comparto tessile a livello nazionale e internazionale certificata FSC dal 2020, e Colori Vivi Impresa Sociale, laboratorio sartoriale in cui l’artigianalità si fonde con la sostenibilità e l’inclusione sociale, è stato lanciato ufficialmente a Febbraio 2025, dando la possibilità ai concorrenti di presentare la propria candidatura, contenente il progetto, i figurini, i disegni tecnici di ogni componente dell’outfit e l’utilizzo dei tessuti prescelti.
Comunicati i progetti con accesso alla fase laboratoriale, a Maggio 2025 il lavoro si è spostato presso gli spazi di Colori Vivi Impresa Sociale (TO), dove i designer hanno avuto a disposizione due giorni per creare i capi da presentare all’evento finale.
Tutte le informazioni relative al concorso sono consultabili all’indirizzo fashion.fsc-italia.it/la-foresta-in-un-abito.