Meloni: l’attentato a Mosca è stato rivendicato, attenti alla propaganda di Putin

Meloni: l’attentato a Mosca è stato rivendicato, attenti alla propaganda di Putin

In Ucraina Putin non si fermerebbe, non dobbiamo mollare

Roma, 27 mar. (askanews) – L’attentato a Mosca “è stato rivendicato: quando si fa propaganda si può dare la colpa a chi si vuole ma c’è qualcuno che lo ha dichiarato e del resto le modalità sono quelle che noi conosciamo. Non vedo come un attentato del genere potrebbe aiutare l’Ucraina o l’Occidente e anche noi dobbiamo fare attenzione a una certa propaganda”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista a ‘Fuori dal coro’ in onda questa sera su Rete4, a proposito delle accuse di Vladimir Putin all’Ucraina e all’Occidente. Quello che Putin “aveva in testa era una guerra lampo che gli avrebbe consentito di invadere l’Ucraina in qualche giorno e se questo fosse accaduto, temo che non si sarebbe fermato. Quindi quello che fa chi cerca di aiutare l’Ucraina è allontanare la guerra rispetto alla possibilità che arrivi nel cuore d’Europa. Non è facilitarla, perché se fosse riuscito, o se riuscisse, noi ci ritroveremmo una guerra che è molto più vicina a casa nostra. Lo abbiamo fermato lì e secondo me se non molliamo lo costringiamo anche a sedersi a un tavolo delle trattative per cercare una pace giusta che è ovviamente l’obiettivo che abbiamo perché non è che ci divertiamo nell’attuale contesto. L’importante è che noi sappiamo qual è l’obiettivo che vogliamo”. “Io – ha aggiunto – continuo a rispedire al mittente l’idea che chi aiuta l’Ucraina vuole la guerra e i russi che l’hanno invasa vogliono la pace. Putin ha invaso l’Ucraina dichiarando che vuole riportare la Russia alla sua grandezza di un tempo, che vuole ripristinare i confini storici della Russia. I confini storici della Russia ragionevolmente incorporano Ucraina, Moldova, Georgia, i Baltici, una parte della Finlandia volendo anche la Polonia. Quando c’è stato il ritiro rovinoso da parte dell’Occidente dall’Afghanistan e è stato dato un segnale oggettivamente di debolezza, Putin ha deciso che quello era il momento di tentare”, ha concluso.

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