Meloni in Ue con gli occhi alla manovra blocca prelievo conti correnti
“Norma non passa, non se ne parla”
Bruxelles, 26 ott. (askanews) – Giorgia Meloni è impegnata nel Consiglio europeo di Bruxelles, ma dall’Italia la ‘inseguono’ le polemiche sulla legge di bilancio. Polemiche non solo (e non tanto) da parte dell’opposizione ma, e questo è il campanello d’allarme, dall’interno della maggioranza.
Uno dei temi che fanno maggiormente discutere è la norma, contenuta in una delle bozze che circolano, che prevedrebbe l’accesso diretto dell’Agenzia delle Entrate ai conti correnti bancari, con la possibilità di pignorare i fondi di chi ha un debito con l’erario. Meloni è “lady tax”, attacca Giuseppe Conte, mentre per Matteo Renzi la norma “lede profondamente il diritto del contribuente di difendersi dallo Stato”. Ma ‘mal di pancia’ attraversano anche Forza Italia e Lega, che dice no a “mettere le mani nelle tasche degli italiani”. Un malessere crescente i cui echi, via agenzie, arrivano a Bruxelles e fanno infuriare Meloni. Palazzo Chigi fa trapelare che la notizia è “priva di fondamento” mentre Meloni fa saltare la misura. Quando la premier ha visto la bozza, racconta chi era con lei, l’ha subito bloccata: “Non se ne parla, questa norma non passa”, ha detto. Dunque il provvedimento – assicurano da Palazzo Chigi – è “superato”. Per essere più chiara, in serata, Meloni fa anche un post su Facebook, assicurando che “non c’è la misura che consentirebbe all’Agenzia delle Entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate”.
Se questo “caso” è (forse) chiuso, restano però altri fronti aperti sulla manovra, a partire dalla riforma delle pensioni, con il previsto passaggio a ‘quota 104’. Sempre la Lega chiede un ‘segnale’ nella direzione del “superamento” della legge Fornero, un cavallo di battaglia di Matteo Salvini in campagna elettorale. Forza Italia, invece, preme per modifiche sull’innalzamento al 26% della cedolare secca sugli affitti brevi: “Abbiamo chiesto garanzie e sono certo che il ministro Giorgetti valuterà, perchè non si possono penalizzare alcune realtà. Alcune cose sono state già corrette, ci batteremo perchè non ci sia un aumento della pressione fiscale”, ha fatto sapere Antonio Tajani, sempre da Bruxelles.
Dal Mef cercano di buttare acqua sul fuoco, parlando di bozze “non definitive” e “non attendibili” ma nel centrodestra la tensione è alta. Il contrario di quanto aveva sperato la premier, che più volte nelle scorse settimane aveva invitato i partiti a evitare scontri per garantire un percorso liscio al provvedimento.
Intanto, il governo sta per portare a termine il ‘cantiere’ per la riforma costituzionale per il premierato. Lunedì pomeriggio, a Palazzo Chigi, Meloni ha convocato una riunione con i vice Matteo Salvini e Antonio Tajani e con i capigruppo, per portare la proposta in Consiglio dei ministri venerdì. “Non c’è ancora un testo – ha detto la ministra Elisabetta Casellati – se si vuole arrivare ad un accordo non ci devono essere ‘pre-giudizi’ e così come noi siamo venuti incontro a varie richieste delle opposizioni non possiamo trovare dall’altra parte muri ideologici”.
Afe-Loc