Meloni-De Luca firmano (tra i sorrisi) l’Accordo per la coesione: 3,5 miliardi alla Campania

Meloni-De Luca firmano (tra i sorrisi) l’Accordo per la coesione: 3,5 miliardi alla Campania

Fitto: coniugate istanze di territorio e governo. Il governatore della Campania: rapporto con la premier assolutamente cordiale

Roma, 17 set. (askanews) – La presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ha sottoscritto a Palazzo Chigi l’Accordo per la coesione per la Campania con il presidente della Regione Vincenzo De Luca. L’Accordo, si legge in una nota di Palazzo Chigi, consente di assegnare alla Campania un ammontare di risorse nazionali, tra Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2021-2027 e Fondo di rotazione, pari a 3.478 milioni di euro per investimenti strategici per cittadini e imprese del territorio.

“Esprimo grande soddisfazione – ha dichiarato il ministro Fitto – per la sottoscrizione dell’Accordo per la Campania, un traguardo che corona gli sforzi profusi nel coniugare le istanze provenienti dal territorio con la strategia del Governo in materia di politiche di coesione”.

“Con la firma di oggi concludiamo il diciannovesimo Accordo per la Coesione in poco meno di un anno dalla riforma della coesione varata dal Governo, infatti, abbiamo sottoscritto gli Accordi con le due Province Autonome e quasi tutte le Regioni, assegnando 22,6 miliardi di euro per investimenti, soprattutto in infrastrutture, finalizzati alla riduzione degli storici divari territoriali che caratterizzano il nostro Paese”, ha dichiato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo la firma degli accordi di coesione con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “Si tratta – ha aggiunto – di interventi che incidono profondamente sulla qualità della vita dei cittadini campani e sulla competitività del tessuto produttivo del territorio, con l’obiettivo di imprimere un’accelerazione nel percorso di crescita e sviluppo della Regione e nella sua capacità di sfruttare appieno le risorse nazionali destinate alle politiche di coesione”. L’accordo, ha concluso, rappresenta “un’attenzione alle esigenze espresse dal territorio che trovano nelle risorse nazionali per la coesione un’occasione concreta di tempestiva realizzazione”.

Soddisfatto il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che parlando, in un punto stampa fuori Palazzo Chigi, della ‘marcia su Palazzo Chigi’ dello scorso gennaio, ha sottolineato come il rapporto con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sia “assolutamente tranquillo, cordiale, non ci sono problemi, problemi ci sono stati quando quando arrivano 500 sindaci e 5.000 persone a chiedere di lavorare, non altro, a chiedere di sbloccare rapidamente questi 6 miliardi e a chiedere di bloccare la legge su autonomia differenziata, la manifestazione aveva questi obiettivi”.

Avevamo fatto quella marcia, ha spiegato De Luca, “non per divertirci ma perché avevamo presentato il piano di coesione della regione Campania l’11 ottobre dello scorso anno, la marcia l’abbiamo fatta il 16 gennaio dopo il pronunciamento del Tar per accelerare procedure che sembravano lunghe in maniera insostenibile e infatti è passato un anno. Adesso dobbiamo recuperare anche questo tempo, ci sono le condizioni per farlo”.

“La firma di oggi – si legge nel comunicato di Palazzo Chigi che illustra i punti dell’Accordo – è l’esito di un percorso a ritmo serrato che ha visto le strutture della Presidenza del Consiglio, coordinate dal Ministro per le politiche di coesione, Raffaele Fitto, lavorare in sinergia con la Regione e le Amministrazioni centrali competenti per ciascuna materia, al fine di individuare le priorità progettuali, impegnandosi sulle tempistiche di realizzazione. La previsione di tempi certi per l’utilizzo dei fondi, pena la revoca, è proprio l’elemento caratterizzante della riforma della politica di coesione nazionale varata dal Governo nel settembre 2023, anche al fine di superare gli storici limiti sperimentati dal nostro Paese con riferimento alla spesa dei fondi di coesione”.

Con l’accordo di oggi si completa il quadro degli interventi per la Campania promossi dal Governo attraverso il Fondo Sviluppo e Coesione, tra i quali l’azione di bonifica di Bagnoli, gli interventi urgenti di messa in sicurezza per affrontare l’emergenza bradisismo nei Campi Flegrei, il completamento di numerosi progetti della precedente programmazione per i Comuni, gli interventi per l’ambiente, i trasporti e la cultura.

L’Accordo siglato porta a compimento il percorso di assegnazione delle risorse FSC 2021-2027 imputate programmaticamente alla Campania e pari a 6,5 miliardi di euro. Una prima quota, pari a 582,18 milioni è stata assegnata nel 2021 su progetti ‘di immediato avvio’ presentati dalla Regione. Successivamente, per rispondere alle esigenze emerse dal territorio, si è proceduto, ai sensi dei decreti-legge n. 60/2024 e n. 76/2024, ad assegnazioni puntuali del FSC 2021-2027 per il completamento degli interventi della precedente programmazione soprattutto di competenza dei Comuni (388 milioni), per il risanamento e la riqualificazione dell’area di Bagnoli-Coroglio (1.218 milioni), per interventi infrastrutturali strategici e di pronta cantierabilità in campo ambientale, trasportistico e culturale (1.973 milioni), e, non ultimo, per rispondere all’emergenza bradisismo nell’area dei Campi Flegrei (206 milioni). Dei 6,5 miliardi programmati per la Campania, quindi, il Governo aveva già finalizzato 4,3 miliardi, a cui si aggiungono oggi i 2,2 miliardi di euro per il finanziamento di 181 interventi negli ambiti della riqualificazione urbana, incluso il potenziamento delle infrastrutture sportive, della salute, con interventi infrastrutturali sugli ospedali regionali, e della competitività delle imprese.

L’Accordo include, oltre alle citate risorse FSC, anche la finalizzazione delle risorse del Fondo di Rotazione ex lege 183/1987, pari a ulteriori 1.277 milioni di euro, quale quota non utilizzata dalla Regione a cofinanziamento dei Programmi europei regionali 2021-2027. A valere su questa ulteriore disponibilità, si prevedono in Accordo altri 72 interventi in ambito culturale, per ridurre il costo del trasporto pubblico per gli studenti, per aiutare le famiglie e la natalità nonché per completare il programma di investimenti infrastrutturali.

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