Secondo Meeting della Comunicazione Radiofonica Intervista al Cavaliere Recca

Secondo Meeting della Comunicazione Radiofonica Intervista al Cavaliere Recca

“Il 6 Ottobre del 1924 nasce in Italia la prima trasmissione radiofonica. La voce è quella di  Maria Luisa Boncompagni. È un programma ancora scarno, composto di musica operistica, da camera e da concerto, di un bollettino meteorologico e notizie di borsa.” (Da “Storia della Radio,sito della RAI”). Sono trascorsi 90 anni dalla nascita delle prime forme di comunicazione radiofonica, i primi timidi tentativi di dar vita a nuovi modi di intrattenere e informare un pubblico sempre crescente, che a sua volta definisce la fisionomia di quella che poi si prefigurerà come il mezzo elettivo e più versatile per parlare alla gente. Quante e quali evoluzioni hanno accompagnato i media, e come si è assistito a progressi e cambiamenti, a pari passo con lo sviluppo storico, fino a giungere all’attuale modernizzazione e sinergia della radio con il web, una maggiore interazione con il pubblico e l’avvento dei Social e di tutto ciò che ha creato un ponte, rafforzando e rimodulando il mezzo radiofonico. Di questo e molto altro si discuterà il prossimo 17 Aprile nella Seconda Edizione del “II  Meeting  della comunicazione radiofonica” presso “Viagrande Studios” di Viagrande, evento culla di dibattiti, opinioni e confronti tra esperti e cultori dell’ambito radiofonico. E riguardo proprio ad alcuni progetti radiofonici e nascite importanti, il Cavaliere Michele Recca, fondatore dell’Emittente “Radio Studio90 Italia- Solo musica Italiana”, ha dato la possibilità di andare al cuore di una realtà consolidata a livello nazionale, rispondendo ad alcune domande e riflessioni sull’avvenire radiofonico e comunicativo.

1) Cavaliere Recca come nasce il progetto Studio90 Italia?
Prima di raccontare la nascita della radio, vorrei fare una breve introduzione sulla mia esperienza televisiva che resta nei miei ricordi molto cara: parecchi anni fa, insieme ai miei fratelli, Franco e Pippo Recca con un atto di coraggio ( per quei tempi, era il 1975) abbiamo investito tempo e soldi per mettere su la prima emittente televisiva a Catania: Teletna. Questa nostra esperienza durò molti anni, a mio avviso positiva. All’interno del palinsesto fecero breccia fra i telespettatori diversi programmi che ospitarono tutti i piùgrandi artisti dell’epoca come Modugno, l’allora giovane Arbore e tanti altri che trovarono nella televisione un valido mezzo per pubblicizzare i loro spettacoli musicali e teatrali. Una delle trasmissioni che ebbe grande successo fu il “Giorgiocone” all’interno del quale , vi erano dei giochi per chi guardava da casa e coinvolgevano la gran parte dei telespettatori con telefonate in diretta, e tanti premi in palio. Tra i giochi ve ne era uno che attirava l’attenzione più degli altri dove i telespettatori dovevano indovinare da casa quanti fagioli erano racchiusi dentro un contenitore di vetro, gioco poi riportato in auge in una trasmissione di Raffaella Carrà. Altri programmi di successo sono stati :” Il Campanile d’Argento” condotto da Carlotta Zermo “Strapiombando” condotto da Daniele Piombi. Nello stesso periodo nascevano anche le radio “libere” e terminata l’esperienza con Teletna nel 1990 seguendo il mio intuito e grazie ad alcune opportunità , ho pensato di dedicare la mia attenzione ed un discreto investimento economico per un progetto che riguardava “la radio”. Infatti, nel 1990”Studio 90 Italia” iniziava le trasmissioni in FM sugli 87,5 Mhz. L’emittente ebbe subito larghi consensi di ascolto perché il suo palinsesto musicale era rivolto interamente alla musica italiana in diffusione… con brevi spazi d’informazione, così come previsto dalla legge. A differenza delle altre emittenti radiofoniche che trasmettevano solo programmi di musica in genere, condotti da speaker.
2) Secondo Lei, quanti cambiamenti evidenti hanno caratterizzato la radio negli ultimi vent’anni?
– I cambiamenti sono stati notevoli nel corso degli anni, e ci vorrebbero altri vent’anni per parlarne in maniera approfondita. Però sinteticamente , posso dire che in un primo momento, le emittenti radiofoniche erano per cosi’ dire” fatte in casa” utilizzate con apparecchiature essenziali e non molto costose: 2 giradischi, 2 registratori a cassette,uno o due microfoni, un mixer che costituivano la basse frequenza e un trasmettitore con antenna di trasmissione autocostruiti. Poi nel corso degli anni gli ascoltatori diventarono piu’ esigenti e quindi serviva adeguarsi con attrezzature piu’ costose e personale qualificato che bisognava pagare , si doveva superare la concorrenza, le spese aumentavano vertiginosamente. E quindi, la considerazione di un’evoluzione qualitativa che richiedeva un introito fisso per mantenersi e crescere. Ecco spuntare la concezione della trasformazione radio in impresa. Trovato il modo per acquisire introito e mantenere la struttura, la pubblicità fu inserita nella programmazione. Ricordo che in riferimento a Studio 90 Italia, per tenerci all’avanguardia con i tempi, abbiamo acquistato apparecchiature come ad esempio il “Digital Spot” ( precursore dei normali computer) che ci consentiva di inserire la pubblicità automaticamente senza l’utilizzo dei tecnici e quindi un modo per attutire le sempre crescenti spese di gestione. E poi è storia d’oggi.

3) La scelta di un palinsesto caratterizzato dal mixing di sola musica italiana da cosa è nato?
-La maniera di utlizzare la musica italiana nell’intera programmazione della radio nasce da una scelta editoriale ben precisa: quella di distinguersi dalle altre emittenti radiofoniche che come gia’ spiegato erano copie di loro stsse. Ribadisco che era nelle nostre intenzioni di mettere su una radio diversa dalle altre senza concorrenza. Modello che si è rivelato vincente tant’è che ancora oggi Studio 90 Italia è tra le emittenti piu’ seguite in Sicilia.

4) Quali sono i punti vincenti di una radio di successo?
– Se avessi avuto la bacchetta magica sarei diventato ricchissimo, ora a parte gli scherzi , secondo il mio modesto avviso, i motivi per raggiungere il successo li potrei individuare in sette punti essenziali : 1)-Qualità delle trasmissioni tecniche 2)-Alta professionalità del personale che gestisce il palinsesto 3)- Buona informazione 4)- Intuizione delle esigenze dei radio-ascoltatori 5)- Una oculata gestione economica e manageriale 6)- Un pizzico di fortuna 7)- E tanta, tanta buona musica.

5) Quali caratteristiche deve possedere un buon speaker radiofonico?
– 1)- Condizione importante è la tonalità della voce e la padronanza della corretta dizione italiana 2)- Ottima cultura musicale e generale 3)- Parlare quel tanto necessario per catturare ascolto e tenere il ritmo giusto nello scandire i concetti con poche parole per non infastidire chi ascolta 4)- Saper gestire lo spazio assegnato soprattutto con gli ospiti in studio intuendo quando sospendere o far iniziare una discussione con i ritmi giusti. 5)- Gestire ed intuire quando il programma comincia a perdere l’attenzione degli ascoltatori.

6) Quali sono, se ci sono i progetti futuri per la sua Emittente radiofonica?
– Certo, i programmi futuri sono quelli rivolti al potenziamento di Studio 90 Italia che resta sempre nel mio cuore. In questo tempo, dove Internet è entrato nella nostra vita, il mio progetto è quello di poter far diventare la radio interattiva sempre piu’ vicina ai nostri ascoltatori che sono tantissimi.

Catania 16-04-2015
Paola Quattrocchi e Rossella Valastro

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