Mar Rosso, Bankitalia: dà 16% import Italia, rischi ritardi e rincari

Mar Rosso, Bankitalia: dà 16% import Italia, rischi ritardi e rincari

Mentre conta meno per le esportazioni italiane: solo 7% del totale

Roma, 19 gen. (askanews) – Se il rischio di attacchi da parte dei miliziani Houthi dello Yemen alle navi mercantili nel Mar Rosso “rimanesse alto anche nei primi mesi del 2024, la necessità di seguire rotte alternative si tradurrebbe in un allungamento dei tempi di consegna per le merci importate via mare dall’Asia (con conseguenti ripercussioni sulle catene di produzione) e in un ulteriore aumento dei noli marittimi”. E’ il pronostico della Banca d’Italia nel Bollettino economico.

E guardando ai prezzi dei noli marittimi, “a metà gennaio l’indicatore composito world container index elaborato da Drewry era più che raddoppiato rispetto a novembre – si legge – pur restando di poco superiore alla metà della media eccezionalmente elevata del biennio 2021-22”.

Gli attacchi prendono di mira le navi dirette o provenienti dal Canale di Suez. E sulla direttrice che collega il Canale e l’Oceano Indiano, rileva Bankitalia, transita circa il 12 per cento del commercio mondiale. “I rischi crescenti per l’incolumità degli equipaggi e per la sicurezza del carico hanno progressivamente spinto le principali compagnie di trasporti a dirottare il traffico navale sulla rotta più lunga che circumnaviga il continente africano. Nella seconda metà di dicembre del 2023 i volumi in transito nello stretto risultavano inferiori di quasi il 40 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.

Secondo le stime dell’istituzione basate su dati relativi al 2022, “il trasporto navale attraverso il Mar Rosso riguarda quasi il 16 per cento delle importazioni italiane di beni in valore. Su questa rotta – si legge – transita una larga parte degli acquisti di beni dalla Cina (secondo mercato di approvvigionamento del nostro paese dopo la Germania), dalle altre economie dell’Asia orientale e dai paesi del Golfo Persico esportatori di materie prime energetiche”.

“Un terzo delle importazioni italiane nella filiera della moda arriva attraverso il Mar Rosso; l’incidenza è elevata anche per le importazioni di petrolio greggio e raffinato e per quelle di prodotti metalmeccanici – dice ancora Bankitalia – che costituiscono quasi il 30 per cento degli acquisti dall’estero del Paese. La rilevanza di tale rotta per le esportazioni è invece sensibilmente più bassa: vi transita circa il 7 per cento delle merci in uscita dall’Italia”.

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