
M.O., Gaza: attacco contro un centro aiuti alimentari, almeno 31 numero morti
Roma, 1 giu. (askanews) – Almeno 31 morti e oltre 120 feriti. È il bilancio aggiornato degli spari israeliani contro le persone dirette a un centro di distribuzione di aiuti alimentari statunitense nei pressi della città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha denunciato il ministero della Sanità, guidato da Hamas.
Le persone coinvolte “sono stati trasportate da squadre della protezione Civile e da privati che hanno utilizzato carri trainati da asini per evacuare feriti e martiri” all’ospedale Nasser di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, ha spiegato un portavoce della Protezione civile, Mahmoud Bassal. Tra le rovine di Rafah, decine di persone spingevano carri da giardino su cui giacevano persone sanguinanti.
L’organizzazione dei servizi medici di emergenza di Gaza ha riferito di “non essere riuscita ad accedere alla zona a causa degli spari”. L’esercito israeliano ha dichiarato in un comunicato di “non essere a conoscenza” di feriti a seguito di colpi d’arma da fuoco sparati dai suoi soldati all’interno del sito di distribuzione degli aiuti. La situazione umanitaria è disastrosa nella Striscia di Gaza, dove un blocco durato oltre due mesi, parzialmente allentato la scorsa settimana, ha portato a gravi carenze di cibo, medicine e altri beni essenziali. Israele ha recentemente intensificato le sue operazioni militari, con l’obiettivo dichiarato di prendere il controllo dell’intero territorio palestinese, annientare Hamas e liberare i restanti ostaggi rapiti durante l’attacco senza precedenti del movimento integralista islamico palestinese contro Israele il 7 ottobre 2023, che ha innescato il conflitto.
Venerdì, l’Onu ha denunciato il saccheggio, da parte di individui armati, di “grandi quantità” di forniture mediche e integratori alimentari appena arrivati in un ospedale da campo nella Striscia di Gaza centrale. Mercoledì, un magazzino del Programma Alimentare Mondiale (PAM) nel territorio è stato saccheggiato da “orde di persone affamate”, secondo l’agenzia Onu.