L’ufficio di Netanyahu replica alle accuse di Biden: sconcertante
Casa Bianca: Hamas responsabile della morte dei sei ostaggi a Gaza
Roma, 2 set. (askanews) – Un alto funzionario dell’ufficio di Benjamin Netanyahu ha replicato alle affermazioni del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, secondo cui il premier israeliano non starebbe facendo abbastanza per ottenere un accordo sugli ostaggi.
“È sconcertante che il presidente Biden stia facendo pressione sul primo ministro Netanyahu, che ha accettato la proposta statunitense (di accordo sugli ostaggi) già il 31 maggio e la proposta ponte degli Stati Uniti il 16 agosto, e non sul leader di Hamas Yahya Sinwar, che continua a rifiutare con veemenza qualsiasi accordo”, ha affermato il funzionario.
L’ammissione di Biden “è particolarmente pericolosa se fatta pochi giorni dopo che Hamas ha giustiziato sei ostaggi israeliani, tra cui un cittadino americano”, ha aggiunto il funzionario israeliano, riferendosi all’uccisione di Hersh Goldberg-Polin. La proposta statunitense del 31 maggio a cui l’ufficio di Netanyahu fa riferimento in questa dichiarazione era in realtà un discorso tenuto da Biden che esponeva i dettagli di quello che era un accordo sugli ostaggi israeliani che Netanyahu aveva autorizzato.
Quella proposta non includeva la richiesta di Israele di mantenere il controllo sul Corridoio di Philadelphi, al confine tra Gaza ed Egitto, per impedire ad Hamas di contrabbandare armi: una richiesta che Netanyahu ha iniziato ad avanzare a luglio e che ha portato a una lunga impasse nei negoziati che gli Stati Uniti e gli altri mediatori stanno lavorando per superare.
La richiesta ha inoltre messo Netanyahu in contrasto con il suo stesso establishment di sicurezza, che ha spinto a scendere a compromessi sulla questione, sostenendo che le Idf (Forze di difesa israeliane) possono tornare nel corridoio se necessario, ma che trascinare i colloqui sulla richiesta mette a rischio la vita degli ostaggi.
Perchè Israele prevalga nella guerra esistenziale contro l’Iran e il suo asse, ci deve essere “unità tra di noi”, ha sottolineato dopo, in una conferenza stampa a Gerusalemme, il primo ministro dello stato ebraico, Benjamin Netanyahu. “Dobbiamo essere uniti come una sola persona contro un nemico crudele che vuole distruggere tutti noi, tutti noi senza alcuna eccezione”, ha dichiarato, mentre decine di migliaia di israeliani protestano contro la sua gestione dei colloqui con gli ostaggi, in un giorno in cui è stato indetto uno sciopero generale per esortarlo ad accettare un accordo. Ha affermato che l’omicidio dei sei ostaggi la scorsa settimana è un’ulteriore prova di questo fatto.
Hamas è responsabile dell’uccisione dei sei ostaggi israeliani a Gaza la scorsa settimana. Lo ha chiarito la Casa Bianca, poco dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è sembrato criticare la gestione dei negoziati per il cessate-il-fuoco da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu.
I giornalisti hanno chiesto a Biden, prima di un briefing nella Situation Room sui negoziati con gli ostaggi, se pensava che Netanyahu stesse facendo abbastanza per garantire un accordo. Ha replicato “No” e, poiché non gli è stata posta la stessa domanda sul leader di Hamas Yahya Sinwar, è sembrato plausibile che gli Stati Uniti stessero incolpando principalmente lo stato ebraico per lo stallo in corso.
Dopo la reazione dell’ufficio di Netanyahu, che ha definito le osservazioni di Biden “sconcertanti” e dannose per i colloqui, un funzionario statunitense ha dichiarato: “Il presidente è stato chiaro: Hamas è responsabile dell’uccisione di Hersh [Goldberg-Polin] e degli altri ostaggi e i leader di Hamas pagheranno per i loro crimini”. Ma spiegando la risposta di Biden alla precedente domanda del giornalista, il funzionario statunitense ha indicato che il presidente degli Stati Uniti “sta chiedendo inoltre al governo israeliano di agire con urgenza per garantire il rilascio degli ostaggi ancora dispersi”.