L’Onu: serve solidarietà con l’Italia, ma no alla linea dura con i migranti

L’Onu: serve solidarietà con l’Italia, ma no alla linea dura con i migranti

L’Alto Commissario per i diritti umani Turk: stato di emergenza? Nessuna deroga per tutela diritti umani

Roma, 14 apr. (askanews) – L’Alto Commissario Onu per i diritti umani Volker Turk ha sollecitato “solidarietà con l’Italia” a fronte del crescente numero di persone “che mettono a rischio la propria vita” lungo la rotta del Mediterraneo centrale, ricordando quindi a Roma che “l’adozione di una linea più dura sul contenimento dell’immigrazione irregolare non impedirà le partenze, ma provocherà più sofferenze umane e morti in mare”.

In una nota, l’Alto commissariato Onu per i diritti umani ha ricordato che dal 2014 sono oltre 26.000 le persone morte o disperse durante la traversata del Mediterraneo, di cui oltre 20.000 lungo la rotta del Mediterraneo centrale. “Stiamo assistendo a un forte aumento del numero di persone disperate che mettono a serio rischio la propria vita”, ha detto l’Alto Commissario, chiedendo agli Stati di aprire più canali di migrazione regolare, di migliorare la condivisione delle responsabilità e di garantire accordi per lo sbarco sicuro e tempestivo di tutte le persone soccorse in mare.

Turk ha quindi elogiato la Guardia costiera italiana per le operazioni di soccorso degli ultimi giorni a favore di circa 2.000 persone e nella nota si ricorda che sono circa 31.300 i migranti arrivati in Italia dall’inizio dell’anno. “Ora è il momento della solidarietà con l’Italia e di una cooperazione rafforzata per salvaguardare la protezione dei diritti umani di tutte le persone in movimento”, ha quindi aggiunto Turk, chiedendo agli Stati dell’Unione europea di coordinarsi sulla governance della migrazione.

Riguardo alla decisione di Roma di imporre lo stato di emergenza, l’Alto Commissario ha commentato: “Qualsiasi nuova politica nell’ambito dello stato di emergenza deve essere in linea con gli obblighi in materia di diritti umani dell’Italia. Non si può derogare alla tutela dei diritti umani, come il diritto alla vita e il divieto di respingimento, nemmeno durante questi periodi”.

“L’esperienza ci insegna che l’adozione di una linea più dura sul contenimento dell’immigrazione irregolare non impedirà le partenze, ma provocherà più sofferenze umane e morti in mare – ha poi rimarcato – invece sarebbe molto meglio che i paesi fornissero percorsi sicuri e regolari per la migrazione e prevenissero morti inutili”.

Infine, nella nota si afferma che “l’Alto Commissario ha implorato il governo italiano di abbandonare la nuova e dura legge adottata all’inizio dell’anno che limita le operazioni di ricerca e salvataggio dei civili, e di astenersi dal criminalizzare coloro che sono impegnati a fornire assistenza salvavita”.

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