Lollobrigida: ok Pe a modifiche Pac primo passo per agricoltura

Lollobrigida: ok Pe a modifiche Pac primo passo per agricoltura

Occorrono altri interventi di medio e lungo periodo

Roma, 24 apr. (askanews) – “Con l’approvazione della riforma della Politica Agricola Comune, votata oggi al Parlamento europeo, viene confermato l’iter di modifica fortemente voluto dal Governo Meloni. L’Italia si è fatta capofila della coalizione degli Stati membri, attivi sul fronte della riforma che hanno chiesto a gran voce di modificare aspetti fondamentali per l’agricoltura”. Cosi il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, commenta la revisione del regolamento sui piani strategici della PAC e del regolamento orizzontale della PAC approvata oggi dal Parlamento Europe con 425 voti favorevoli, 130 contrari e 33 astensioni. I deputati hanno adottato il progetto di legge con le modifiche tecniche proposte dal Comitato speciale agricoltura del Consiglio e approvate dalla commissione per l’agricoltura del PE il 15 aprile scorso. Con l’approvazione di queste modifiche “è stato fatto un primo passo avanti ma siamo consapevoli che occorrono ulteriori interventi di medio e lungo periodo per dare al settore agricolo maggiore supporto”, spiega Lollobrigida.

“Quella di oggi è stata senza dubbio una risposta importante, ma non definitiva, in quanto affronta solo alcuni dei temi centrali per il settore ma riteniamo importante fare ancora passi avanti per andare incontro alle esigenze sollevate dal comparto agricolo negli scorsi mesi”, spiega il ministro.

“C’è ancora molto da fare – aggiunge Lollobrigida – ma con queste prime modifiche il segnale che abbiamo lanciato all’intero comparto e in Ue è chiaro: vogliamo politiche agricole giuste e più rispettose del ruolo dell’agricoltore. In linea con quanto fatto dal Governo italiano in tema di sostegno agli attori principali del settore primario e alla difesa della qualità, nell’ottica della sovranità alimentare”.

“Siamo per questo convinti che con la riduzione degli oneri amministrativi e burocratici si consentirà una maggiore flessibilità nel rispetto dei vincoli ambientali e tuteleremo ancora di più il diritto di ogni cittadino ad avere cibo sano, prodotto nei nostri territori e non importato da Nazioni che non rispettano i nostri stessi diritti”, conclude il ministro dell’Agricoltura.

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