Liguria, Rixi: non possiamo perdere, io sarò capolista Lega
“Da Bucci grande coraggio, non lo lascerò solo in questa battaglia”
Milano, 13 set. (askanews) – “Il sindaco di Genova Marco Bucci è il miglior candidato possibile, perché con lui si va delineando un centrodestra aperto e ampliato alla società civile”. Lo afferma, in un’intervista al Corriere della Sera, il leghista Edoardo Rixi, uno dei possibili candidati del centrodestra alla presidenza della Liguria, prima che venisse scelto proprio Bucci per provare a prendere il posto di Giovanni Toti, dimessosi in seguito all’inchiesta sulla corruzione portata avanti dalla Procura di Genova. Ma in Liguria, dice Rixi, vice di Matteo Salvini al Ministero delle Infrastrutture, “non ci possiamo permettere di perdere. È una delle regioni con il maggior numero di infrastrutture da portare a termine. Il governo crede molto negli investimenti fatti nella nostra regione. Ai tempi della ricostruzione del ponte Morandi, dicevano che Bucci era il sindaco del fare. Per l’attuale governo, questa è una garanzia. E per quel che mi compete, intendo metterci la faccia. Mi candiderò come capolista della Lega per stare vicino a Marco, non intendo in alcun modo lasciarlo solo in questa battaglia.Al netto delle scelte e degli impegni che ognuno ha, tutti devono fare la loro parte in una campagna elettorale che sta assumendo un significato nazionale”, dice Rixi.
Che quanto alla malattia di Bucci, osserva: “Come tanti altri lavoratori o tante persone con incarichi importanti, affronta il suo male con coraggio e abnegazione. Tutti i suoi dati recenti sono positivi, e Marco ha un grande coraggio. Nel momento in cui ha accettato, è perché se la sente. Anche dopo la complicata operazione del giugno scorso, quando i medici gli avevano imposto tre mesi di riposo assoluto, lui due giorni dopo era in ufficio a lavorare”. La malattia però non può essere un tema politico: “A mio avviso, no. Nei mesi scorsi, mi dava molto fastidio il fatto che se ne parlava già al passato, mentre invece Marco continuava a lavorare nonostante tutto. Questa candidatura è anche una risposta alle maldicenze di parte. Si vota per la persona e le sue capacità, non per la sua cartella clinica, che pure lui con grande onestà ha praticamente reso pubblica”.