L’Europarlamento ricorre alla Corte Ue sullo sblocco dei fondi per Ungheria

L’Europarlamento ricorre alla Corte Ue sullo sblocco dei fondi per Ungheria

Per chiarire i margini di discrezionalità della Commissione

Bruxelles, 14 mar. (askanews) – Il Parlamento europeo sfida la Commissione a giustificare in Corte europea di Giustizia la sua decisione di dicembre di sbloccare una parte dei fondi Ue per l’Ungheria (10,2 miliardi di euro), che erano rimasti congelati per una serie di violazioni dello stato di diritto da parte di Budapest. Lo sblocco era avvenuto a poche ore dal Consiglio europeo di dicembre che doveva prendere importanti decisioni, minacciate dal veto del premier ungherese Viktor Orban, sugli aiuti all’Ucraina e sul processo verso la sua adesione all’Ue.

L’11 marzo scorso, la commissione Affari giuridici del Parlamento europeo aveva raccomandato, secondo la procedura prevista dall’articolo 149 del regolamento interno dell’Assemblea, di adire la Corte di giustizia europea per chiarire il ruolo e i margini di discrezionalità della Commissione in merito alla decisione di scongelare i fondi di coesione dell’Ue per l’Ungheria.

La raccomandazione della commissione Affari giuridici era in agenda oggi alla riunione della Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo (capigruppo politici più presidente dell’Assemblea). Secondo quanto ha riferito il servizio stampa del Parlamento europeo, la presidente Roberta Metsola ha annunciato che avrebbe incaricato i servizi di presentare il caso in Corte europea di Giustizia, a nome del Parlamento europeo entro la scadenza giudiziaria stabilita (il 25 marzo).

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